Il confronto genera conoscenza, libertà e democrazia. L'indifferenza e l'ignoranza generano corruzione e malgoverno. Il dogma e il pregiudizio ideologico generano integralismo e conflitti.

mercoledì 28 settembre 2011

ITALIA: UNA DEMOCRAZIA INCOMPIUTA


Ricopio e pubblico questo post ed il link pubblicati sulla sua pagina di FaceBook da un mio amico, anche lui paracadutista della Folgore. Il link allegato si riferisce alla fucilazione del giovane Franco Aschieri che ha scritto la lettera. Sono ancora in molti a rifiutarsi di chiamare "guerra civile" gli avvenimenti successivi all'8 settembre del '43 da cui molto lentamente viene a galla una verità scomoda. Pubblico tutto questo non per caldeggiare una posizione ma perché non si deve avere paura dei fantasmi del passato che ci possono aiutare a riflettere e capire cose rimosse dalla coscienza collettiva che ancora dividono l'Italia.
Il plotone di esecuzione era composto da militari italiani a cui gli americani affidavano sempre il lavoro sporco, come per esempio usare i prigionieri di guerra italiani per caricare le bombe sui B24 che dalla Tunisia raggiungevano le città italiane per bombardarle: nel periodo 8 settembre 43 aprile '45 le vittime civili dei bombardamenti rappresentano oltre il 95% del totale.  
Franco Aschieri è il giovane con i cappelli lunghi. 
Ai quei poveretti non è stato concesso neppure il "colpo di grazia" e sono morti lentamente. 
L'Italia continuerà ad essere disunita e socialmente debole sino a quando persisterà l'odio che continua a generare altro odio.


L' ULTIMA LETTERA DI FRANCO ASCHIERI ALLA MAMMA PRIMA DI ESSERE FUCILATO.

«Cara mamma, con l’animo pienamente sereno mi preparo a lasciare questa vita che per me è stata così breve e nello stesso tempo così piena e densa di esperienze e sensazioni. In questi ultimi momenti l’unico dolore per me è costituito dal pensiero di coloro che lascio e delle cose che non ho potuto portare a compimento. Ti prego, mamma, fai che il mio distacco da questa vita non sia accompagnato da lagrime, ma sia allietato dalla gioia serena di quegli animi eletti che sono consapevoli del significato di questo trapasso. Ieri, dopo che mi è stata comunicata la notizia, mi sono disteso sul letto ed ho provato una sensazione che avevo già conosciuta da bambino: ho sentito cioè che il mio spirito si riempiva di forza e si estendeva fino a divenire immenso, come se volesse liberarsi dai vincoli della carne per riconquistare la libertà. Non ho alcun risentimento contro coloro che stanno per uccidermi perché so che non sono che degli strumenti scelti da Dio, che ha giudicato sufficiente il ciclo spirituale da me trascorso in questa vita presente. Sappi mamma che non resti sola, perchè io resterò vicino a te per sostenerti ed aiutarti finché non verrai a raggiungermi; perché sono certo che i nostri spiriti continueranno insieme il loro cammino di redenzione, dato che il legame che ci univa su questa terra, più di quello che esiste tra madre e figlio, è stato quello che unisce due spiriti affini e giunti allo stesso grado di evoluzione. Sono certo che accoglierai la notizia con coraggio e voglio che tu sappia che in momenti difficili io ti aiuterò come tu hai aiutato me durante questa vita. In questo momento sono lì da te e ti bacio per l’ultima volta, e con te papà e tutti gli altri cari che lascio. Cara mamma termino la lettera perché il tempo dei condannati a morte è contato fino al secondo. Sono contento della morte che mi è destinata perché è una delle più belle, essendo legata ad un sacro ideale. Io cado ucciso in questa immensa battaglia per la salvezza dello spirito e della civiltà, ma so che altri continueranno la lotta per la vittoria che la Giustizia non può che assegnare a noi. Viva il Fascismo. Viva l’Europa. Franco»

Da notare... 1944 e come si firma questo ragazzo di 18 anni?

"Viva l’Europa. Franco"

martedì 13 settembre 2011

PANTA RHEI OS POTAMOS


(Tutto scorre come un fiume)
 
Utilizzo il blog per diffondere un messaggio  originariamente dedicato agli iscritti alla fanpage del Gruppo Nuovo Senso Civico su facebooK, che mi hanno scritto chiedendomi il perché della mia lunga assenza dall'impegno attivo sul fronte ambientalista e civile. Ho così deciso di estendere il messaggio anche ai tanti lettori del blog che mi hanno conosciuto durante la lotta contro il Centro Oli di Ortona. 
Con l'occasione  ringrazio tutti. 

Gentili Amici, ricevo molte richieste di adesione a questo Gruppo e, per eliminare qualsiasi dubbio sulla mancata risposta,  ho deciso di scrivervi.
Questa fanpage è stata da me aperta quando il movimento Nuovo Senso Civico non era ancora stato ufficialmente fondato. Solo in seguito, con un Atto Pubblico Ufficiale, venne costituito da me, da Alessandro Lanci e Diana D’Orsogna. Io fui nominato Presidente.  Il movimento era nato perché per puro caso venni a conoscenza del progetto per l’ormai famigerato e per ora defunto Centro Oli di Ortona. Avevo realizzato, di mia iniziativa ed interamente a mie spese, il documentario "Il Ritorno di Attila" che ha avuto la forza di smuovere la coscienza "civile" di molti cittadini abruzzesi. Insieme a Diana D’Orsogna ed a pochi altri amici, coordinati dalla indiscutibile capacità organizzativa di Alessandro Lanci,  abbiamo iniziato un tour di proiezioni ed incontri nelle province di Chieti, Pescara e Teramo che sono durati più di un anno. Durante questi incontri, totalmente autofinanziati, distribuivamo il DVD dietro un “obolo” di 2 euro, che ripagavano a malapena i costi vivi di duplicazione e stampa che ammontavano a circa 1,80 euro a copia e non certo i costi di produzione ben più alti; i soli diritti SIAE, che furono pagati da una simpatizzante, se ben ricordo ammontavano a circa 1000 euro. Quel DVD ha generato tutta una serie di iniziative, la più importante delle quali è stata la raccolta delle firme di cui ho redatto il testo (50 mila per l‘esattezza, già protocollate ed inviate a chi di dovere). Raccolta che fu inaugurata alla fiera dell’Agricoltura di Lanciano nell’Aprile del 2009, grazie alla disponibilità ed al coraggio dell’ex sindaco Filippo Paolini che ci fece da testimonial e dell’allora presidente dell'Ente Fiera Donato Di Fonzo che ci mise gratuitamente a disposizione uno stand inimicandosi quelli che allora erano i dirigenti del "suo" partito; in particolare modo l’assessore Mauro Febo, noto per la truculenta insensibilità ambientale,  con cui, proprio alla Fiera, io ed Alessandro Lanci, avemmo uno scontro dialettico piuttosto acceso. Purtroppo questa iperattività del Movimento ha creato malumori ed invidie tra molti ambientalisti “storici” e di “professione” e così NSC invece di unire ha evidenziato la pochezza se non proprio la malafede di alcuni. Dal novembre del 2009 ho ripreso a dedicarmi alla mia professione – che avevo totalmente trascurata per dedicarmi a tempo pieno alla battaglia contro il Centro Oli – e non sono più di fatto presidente da più di un anno e dal giugno scorso anche sotto il profilo formale. Questo perché sono in totale dissenso con chi attualmente governa il movimento stesso che, invece di fare una campagna per aggregare nuovi iscritti, allargando la base ed i consensi e trovando così nuove energie e nuovo “dirigenti” si è arroccato su posizioni personali e disegni politici che erano e dovrebbero essere tenuti fuori da un movimento che era nato come “spontaneo” e “indipendente” e che dovrebbe trovare nella trasversalità la sua forza. Durante uno dei tanti scontri dialettici con esponenti dell’ambientalismo “autoreferenziante” appellai un’esponente, a cui avevamo più di una volta offerto spazi televisivi anche a livello nazionale ed io personalmente grande visibilità in innumerevoli altre occasioni, come afflitta da “priapismo mediatico”. Purtroppo devo riconoscere che questo morbo che spesso attanaglia gli arrivisti ed i presuntuosi non è ancora stato debellato, neppure all’interno di NSC. Questo è il vero ed unico motivo di distacco da quella che di fatto è stata una mia creazione. Pertanto vorrei chiudere la fanpage ma non lo posso fare perché è direttamente collegata al mio sito su fB e ne mi va di continuare ad espormi in una battaglia che, dal mio punto di vista ed alla luce dei fatti, non è da me condivisibile per i modi con cui viene portata avanti, essendo diventata, per alcuni, un trampolino di lancio verso un avvenire politico secondo schemi mummificati e per altri una dose di viagra mediatico per rivivere vecchie passioni.
Antonello Tiracchia