tag:blogger.com,1999:blog-43701736200158575412024-02-19T09:22:31.927-08:00ANTONELLO TIRACCHIA E' POLITICAMENTE SCORRETTO!"La vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire."
George OrwellUnknownnoreply@blogger.comBlogger63125tag:blogger.com,1999:blog-4370173620015857541.post-75703866435202861942013-12-18T12:45:00.002-08:002013-12-18T12:45:30.064-08:00<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<span style="font-size: large;"><a href="http://www.professionedifesa.it/">Siamo stati silenziosi ma attivi.</a></span></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4370173620015857541.post-69924440230559715822012-02-13T07:04:00.000-08:002012-02-13T07:04:17.041-08:00L'INTEGRALISMO OFFENDE LA DIGNITA' DELL'INDIVIDUO.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">Mi spiace per questa mia lunga assenza dal blog, ma l'impegno a tutto campo per le attività di Professione Difesa ( http://www.professionedifesa.it ) esauriscono le mie risorse di tempo e soprattutto di energia scritturale. Riporto questo interessante post apparso su http://www.kolot.it e che in qualche modo amplia quanto esposto nel blog precedente, pur datato, e conferma l'importanza di una posizione della vita "libertà senza dogmi". Senza rispetto per "altri" la pace e la convivenza sono solo esercizi oratori totalmente vuoti di significati. Questa notizia è apparsa sui media USA molte settimane fa ed è giunta a noi tramite Il Corriere della Sera.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSL5WWqjJ6DB1rSi7PcGkJUjSaJTJqWcHsKv2MQ5gPEs3TfCRA6dGzIx9MSEdEOJJ1q04auMXa1lR41CYx73XLeLqq5wwZ2CU_vqY5EyYCpmCXjiQ4ilIJKY-3a6iHWWKGd1bI5O_PhyY/s1600/bellemode1-620x484.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="311" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSL5WWqjJ6DB1rSi7PcGkJUjSaJTJqWcHsKv2MQ5gPEs3TfCRA6dGzIx9MSEdEOJJ1q04auMXa1lR41CYx73XLeLqq5wwZ2CU_vqY5EyYCpmCXjiQ4ilIJKY-3a6iHWWKGd1bI5O_PhyY/s400/bellemode1-620x484.png" width="400" /></a></div><strong><span style="color: #888888;">In un'Israele (giustamente) indignata per lo sputo addosso alla bambina colpevole solo di non rispettare gli standard comportamentali di una minoranza, una rivista femminile pensa bene di gettare benzina sul fuoco fotografando finti ultra-ortodossi sedotti da una provocante vera modella</span></strong><br />
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<strong>Francesco Battistini</strong><br />
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<img alt="" height="80" src="http://www.kolot.it/wp-content/uploads/2012/02/Finto-Servizio.jpg" style="margin: 6px;" title="Finto Servizio" width="80" />GERUSALEMME – Lui e lei. Lei e loro. Lui e loro. Tutt’insieme, mischiati sugli autobus di Gerusalemme che gli ebrei ultraortodossi vorrebbero separati per sessi. Tutti a strusciarsi, ad abbracciarsi, a sedursi. E poi: i ragazzi coi cappelloni a tesa larga e il torso nudo, le modelle in lingerie rosso fuoco sotto qualche straccetto castigato. E i tacchi a spillo sui gonnelloni da ghetto ottocentesco. E le cosce nude. E le camicette vedo-non-vedo sotto le giacche severe. E le donne col nastro adesivo sulla bocca. E i trucchi vistosi. E i rossetti color passione. E sguardi languidi, tenere carezze… Se la rivista israeliana <em>Belle Mode</em> cercava un po’ di pubblicità, l’ha trovata. Se cercava qualche grana, probabilmente troverà anche quella.<br />
Il servizio fotografico uscito sul numero di febbraio sta scaldando l’ira dei più ortodossi fra gli ultraortodossi: donne che ammiccano a ragazzi d’una yeshiva, occhi di giovani studenti della Parola che cadono proprio lì. Un set montato nel deposito dei pullman Egged, quelli che di solito servono il quartiere cassidico di Mea Shearim a Gerusalemme ovest e le cittadine più integraliste, come Beit Shemesh. Gli stessi bus dove spesso vige la prassi di far sedere i maschi davanti e le femmine dietro, molto dietro. E dove qualche mese fa alcune donne, subito soprannominate le Rosette Parks d’Israele, si sono pubblicamente ribellate all’apartheid, ricevendo una buona dose d’applausi dal Paese che non sopporta più quest’intolleranza e un’altrettanta scarica d’insulti da chi (per dirla con Hillary Clinton) sogna d’«iranizzare» lo Stato ebraico.<br />
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<strong>«COME I TALEBANI»</strong> - Le foto, che sfogliereste annoiati su qualsiasi giornale occidentale, qui hanno raggiunto l’obbiettivo. Ed è subito un cinguettio di Twitter, una sfilza di commenti sui blog. «Solo un’operazione pubblicitaria» (Pckaz). «Foto niente male» (Spiceraider). «Che tristezza. Pochi fanatici intolleranti vengono confusi con la grande comunità degli ebrei ortodossi, che hanno avuto il merito di conservare la Torah per generazioni e di salvare le nostre tradizioni» (Bnainoach). «Gli haredim sono come i talebani. Devono imparare il rispetto verso chi non la pensa come loro» (Johnnymidknight). «Disgustoso: non c’è rispetto. Gli ebrei che non osservano la religione pagheranno le loro colpe» (Ella). «E la risposta all’intolleranza sarebbe prendere qualche modella carina e provare a sedurre gli ultraortodossi?» (Flatbroke)… Spiega Maya Pollack, caporedattrice del giornale: «Bisogna prendere le parti delle donne e battersi contro la divisione che gli ultrà vogliono imporci. Sono foto estreme, ma siamo stati attenti a non insultare le donne. Una provocazione, certo. Per far passare meglio il messaggio». «Le donne sono esseri fantastici – dice il fotografo del servizio, Lior Nordman – e questi haredim devono metterselo in testa. Senza le donne, noi uomini siamo nulla. Dobbiamo dare loro un ruolo, un credito. E usare ogni forza per resistere a chi vuole il contrario».<br />
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<strong>LA BEFFA DEL BOTTICELLI</strong> - Dopo anni di silenzio, molte parti della società israeliana reagiscono ormai apertamente. La settimana scorsa, c’è stata la beffa del Botticelli: qualcuno ha tappezzato i muri di Mea Shearim con le riproduzioni della Venere (nuda) e perdipiù l’ha fatto di sabato, giorno nel quale agli haredim è vietato compiere gesti come quello di strappare immagini. Gli ultraortodossi sono diventati il 10 per cento della popolazione, si stima raddoppieranno nei prossimi vent’anni. Non lavorano, ricevono sovvenzioni pubbliche per le scuole religiose. E la loro avversione a ogni modernità, manifestata sugli autobus "misti" come nel divieto d’affiggere pubblicità femminili (perfino quelle elettorali, se ritraggono candidate donne), sta creando problemi di convivenza. Lo scorso dicembre, ha fatto parlare il mondo la storia della bambina di 8 anni, Naama Margolese, insultata all’uscita della sua scuola di Beit Shemesh per le gonne lunghe ma "poco castigate" (osava stare senza calze di lana!). Sono passati due mesi e qualcosa è cambiato: «Per prudenza, la faccio sempre uscire e rientrare dal retro di casa – spiega la mamma –. Ma ribellarsi è servito: quando la mia bambina passa per strada, almeno, non le gridano più "prostituta!". E lei continua a mettersi le stesse gonne».<br />
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Le sedicenti foto "provocanti": <a href="http://www.corriere.it/gallery/spettacoli/02-2012/modelle-israele/1/servizio-provocazione-rivista-israeliana-_bf4cdd8a-556c-11e1-9c86-f77f3fe7445c.shtml#1" target="_blank">http://www.corriere.it/<wbr></wbr>gallery/spettacoli/02-2012/<wbr></wbr>modelle-israele/1/servizio-<wbr></wbr>provocazione-rivista-<wbr></wbr>israeliana-_bf4cdd8a-556c-<wbr></wbr>11e1-9c86-f77f3fe7445c.shtml#1</a><br />
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<strong>Corriere della Sera - 12 febbraio 2012</strong><br />
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</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4370173620015857541.post-59670883010711426902011-11-25T05:03:00.000-08:002011-11-25T09:01:00.078-08:00RISANARE L'ITALIA<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div style="text-align: center;"> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaBhw_szguAX3f1QC3HRcIbmKJmN4VGj1qJixI7BD3-q3cU6y9K00Phxtg5kxLanA0MXgG5z5dTwEYacWsqrlACz4W4S2GLKeLLg-vBwvDpxp-gLqgYelLPJQOXbzem0FudDeZwypCLu0/s1600/bassam+saleh.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="288" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaBhw_szguAX3f1QC3HRcIbmKJmN4VGj1qJixI7BD3-q3cU6y9K00Phxtg5kxLanA0MXgG5z5dTwEYacWsqrlACz4W4S2GLKeLLg-vBwvDpxp-gLqgYelLPJQOXbzem0FudDeZwypCLu0/s320/bassam+saleh.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: center;"><br />
</div><div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: center;">Pubblico questo post che in realtà non mi stupisce più di tanto, per due motivi: il primo è che la diffusione dell'odio e dell'intolleranza crea consensi tra chi affida ad enti alieni il suo cervello, come la storia purtroppo insegna. Il secondo che da un personaggio che quando era Ministro della Giustizia corse all'aeroporto di Ciampino (volo di stato?!) ad accogliere una terrorista condannata per concorso in omicidio con un mazzo di fiori rossi in mano c'è da aspettarsi ben altro. Se vogliamo risanare l'italia incominciamo a porre uno sbarramento del 7% sui risultati elettorali. Comunque vi invito a leggere e a meditare.</div><div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: center;"><br />
<div style="color: red; font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">originale postato da:</div><br />
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">http://www.iljester.it/la-vergogna-della-candidatura-di-bassam-saleh.html</span><br />
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</div>Ho scoperto la notizia nel blog di <a href="http://liberaliperisraele.ilcannocchiale.it/">LiberaliPerIsraele</a>. Ignoravo che qualche partito pazzoide e ignorante italiano potesse candidare alle europee un personaggio come Bassan Saleh. Quando ho letto l’articolo di LiberaliPerIsraele, incuriosito, sono andato a vedere il video e allora ho capito le parole del blogger: <b>la vergogna che ha provato nel sentire le falsità e le spaventose assurdità di questo personaggio</b>; la stessa vergogna che ho provato anche io. E con la vergogna, la rabbia data dal fatto che a candidarlo è un partito italiano, benché pateticamente nostalgico e comunista (ma del resto cosa ci si può aspettare da chi crede ancora che Stalin è un santo e il comunismo è una cosa buona?).<br />
L’intervista è scioccante ed è talmente piena di arroganza e falsità, che a un certo punto mi stava assalendo un senso di nausea. Il personaggio politico praticamente ha iniziato ad accusare Israele, definendo il suo esercito un esercito di occupazione, e il suo governo, un governo razzista che sta preparando una guerra contro i palestinesi o contro tutti. Ma non solo, ha accusato il governo italiano di aver disertato o di disertare Durban 2, negando che si potessero fare accuse antisemite alla Conferenza. Cosa che invece è puntualmente avvenuta, grazie all’amico Ahmanidejad, il quale auspica tuttora la scomparsa di Israele dalle carte geografiche.<br />
Se questo non è estremismo, poco ci manca. E il bello è che sarà estremismo e distorcimento della verità che verranno portati in Europa, e dunque in casa nostra, grazie a personaggi come Diliberto, il quale avrebbe dovuto riflettere in modo molto più approfondito sulle candidature del suo misero partitino senza arte né parte. Altro che veline e velonze! Le preferisco di gran lunga a questi ambigui personaggi che tramite uno scranno da 30.000 euro al mese e un partito che fomenta un’ideologia estremistica morta e sepolta, portano in UE falsità, accuse e inganni contro l’unico paese democratico del medioriente: Israele, continuamente subissato e attaccato dagli estremisti islamici, che vogliono la sua scomparsa e la sua cancellazione dalle carte.<br />
E’ necessario assolutamente fare una campagna di informazione e di invito ai cittadini italiani (di destra o di sinistra) di <b>non votare</b> assolutamente questo personaggio, la cui azione politica non farebbe altro che incrementare le bugie e le cattiverie contro Israele, il quale ogni giorno combatte una lotta per sopravvivere nella terra dei suoi padri. Perché quella terra è di Israele, come l’Italia è degli italiani. Se i palestinesi lagnosi vogliono vivere in pace con Israele, se ne rimangano a Gaza e inizino a rimboccarsi le maniche per costruire uno Stato democratico, capace di garantire il benessere della popolazione, anziché fare la guerra a uno Stato che vuole solo vivere in pace.<br />
Per ovvie ragioni non vi posto il video. Se volete vederlo, è sufficiente che digitiate su Google il nome del candidato dei comunisti e per magia vi apparirà al primo posto. Se credete nella libertà e nella democrazia, vi accorgerete ben presto della pesantezza delle parole d’accusa di questo illustre sconosciuto.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaBhw_szguAX3f1QC3HRcIbmKJmN4VGj1qJixI7BD3-q3cU6y9K00Phxtg5kxLanA0MXgG5z5dTwEYacWsqrlACz4W4S2GLKeLLg-vBwvDpxp-gLqgYelLPJQOXbzem0FudDeZwypCLu0/s1600/bassam+saleh.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br />
</a></div> </div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4370173620015857541.post-27467772670027808152011-11-17T16:06:00.000-08:002011-11-19T08:43:23.752-08:00IL BRUTTO ANATROCCOLO<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtn7SKO3cmhWFE3rA8cm6jfqkZ4EqR4tGGatiLdRQqoqY1FbdUovPLzn0DJYt2oeFHo2GukZ8X7S7VRCHjzJKTZmWcN-7EHs1F1jecKsSPPIL0iQfuyMnOaP6xgip8qcEQm3RoaTFxiRY/s1600/IMG_4019_copia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="222" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtn7SKO3cmhWFE3rA8cm6jfqkZ4EqR4tGGatiLdRQqoqY1FbdUovPLzn0DJYt2oeFHo2GukZ8X7S7VRCHjzJKTZmWcN-7EHs1F1jecKsSPPIL0iQfuyMnOaP6xgip8qcEQm3RoaTFxiRY/s400/IMG_4019_copia.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiwCmRBei1xnMmsz6gqq-siIMqOLpY7_1MtIQy7fkhdEmxx0lg17VbwVv0gg8T6FHB-jngS7B-paQ_lkaiFm21kkyrIFEVVANK6s9AlmxpBjYMyv7yM-ipD1bilu-ngIfesOktvo9p9FI/s1600/1228-black-cats-prossimi-alle-1000-sortite-.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br />
</a></div><div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 14pt; letter-spacing: 1pt;">Vi ricordate la fiaba di H. C. Andersen "Il brutto anatroccolo"? </span></div><div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 14pt; letter-spacing: 1pt;">Bene, se non la ricordate è perché nessuno ve l’ha mai letta e mi dispiace per voi, potrebbe essere la prova palese che avete trascorso un'infanzia infelice, abbandonati dai vostri genitori davanti alle coglionate della TV. </span></div><div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 14pt; letter-spacing: 1pt;">Comunque sia, la storia del brutto anatroccolo, biasimato e deriso dalla comunità di anatre starnazzanti in cui viveva, che poi da adulto scopre di essere un bellissimo cigno dal portamento regale, è la parafrasi della storia del cacciabombardiere leggero AMX Ghibli, progettato da un consorzio italo brasiliano verso la fine degli anni 70. La storia di questo aeroplano è stata travagliata sin dall'inizio, era del resto la prima volta che dopo la storia del Fiat G91 l'industria aeronautica italiana si cimentava su un progetto così complesso e in qualche modo audace. </span></div><div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 14pt; letter-spacing: 1pt;">Durante il quinto volo di collaudo del prototipo, dopo solo tre minuti dal decollo da Torino Caselle e carico di carburante, il pilota collaudatore Manlio Quarantelli, 57 anni, moglie e tre figli, pilota collaudatore con ottomila ore di volo alle spalle – un vero manico come si dice in gergo aviatorio - per evitare una strage controlla con coraggio e freddezza l'aereo entrato in avaria, riuscendo a scansare i fili dell'alta tensione, una cascina e la tangenziale di Torino colma di traffico. Mentre l'aereo spanciava contro un filare di alberi il pilota azionò il seggiolino eiettabile, la cui carica esplosiva lo scaraventò, dopo aver sfondato il plexiglass corazzato spesso tre centimetri, ad una ottantina di metri dalla carcassa dell' Amx che si era incendiato. Quarantelli morì pochi giorni dopo per le ustioni e le fratture riportate. </span></div><div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 14pt; letter-spacing: 1pt;">Negli anni successivi una volta che l’aereo era entrato nei reparti di volo, numerosi altri incidenti causarono la morte di altri piloti ed il conseguente intervento della onnisciente magistratura che portò al blocco dei voli di questo aereo e che avviò un'indagine contro Alenia (la società del Gruppo Finmeccanica che aveva assorbito il progetto Aermacchi-Aeritalia-Embraer) mandandone a giudizio alcuni dirigenti per inadempimento nella fornitura e per frode. Nel 2004 dopo un'ulteriore messa a terra del velivolo da parte della magistratura sarda, che ne aveva “identificato” anomalie strutturali, l’allora Sottosegretario alla Difesa Filippo Berselli, già over 60, passò la visita medico legale per compiere un volo dimostrativo su un AMX biposto presso il Reparto Sperimentale Volo di Vigna di Valle. Un atto simbolico, certamente, ma la storia dell’uomo ed il suo progresso è, per fortuna di tutti noi, piena di atti simbolici.</span></div><div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 14pt; letter-spacing: 1pt;">Eppure nonostante questi precedenti i piloti che ci hanno volato e ci volano sono soddisfatti della loro “macchina” di cui parlano con toni che sconfinano nell’affetto, confortati anche dai risultati della guerra contro la Serbia in cui gli AMX fecero la loro parte, sfuggendo a innumerevoli lanci di missili SAM serbi e riportando sempre a casa i piloti che, con il criticato aereo fecero la loro parte, colpendo con la dovuta precisione gli obiettivi assegnati; naturalmente nel più totale silenzio stampa e forse con il fastidio di alcuni.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 14pt; letter-spacing: 1pt;">La realtà è che questo aereo è stato costruito in Italia in meno di duecento esemplari, più o meno il numero degli F16 di preserie costruiti dalla General Dynamics che ne sfornò in seguito più di 5000 esemplari continuamente affinati e sviluppati, come è prassi dell’industria aeronautica. Gli F16 sono stati venduti in tutto il mondo e saranno ancora in linea per altri trent’anni, per inciso sono tuttora imbattuti in tutti gli innumerevoli scontri aerei e nelle azioni di attacco a cui hanno partecipato. Ma anche l'F16 - come del resto i Mirage, i MiG 29 ed i Sukhoi Su27 - ha avuto una gestazione difficile con un rateo di incidenti iniziali superiori a quello dell’AMX perché progettare un aereo militare e portarlo a livello di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">combat ready</i> non è come costruire una lavatrice o un'utilitaria con lo stereo ed i sedili in finta pelle. Certo che se invece dei governicoli che si sono succeduti in italia dal 1977 ad oggi avessimo avuto un quinto (in termini qualitativi) dei governi francesi o americani, anche noi avremmo venduto i nostri AMX come noccioline, come loro hanno venduto i loro Mirage ed F16, facendo lavorare per decenni migliaia di tecnici e lavoratori super qualificati, rimpinguando le casse dello Stato e rafforzandone la politica estera. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 14pt; letter-spacing: 1pt;">Ma anche il brutto anatroccolo AMX, dopo tante peripezie ha assunto le sembianze di un cigno, nonostante la scia di polemiche sostenute dall’ignoranza su tutto ciò che è militare e che vola che caratterizza la stampa generalista nazionale. E’ una notizia solo apparentemente minore quella di due giorni fa e, poiché non tratta di calcio e di gossip, è “sfuggita” alla stampa “ufficiale”. </span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 14pt; letter-spacing: 1pt;"> </span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiwCmRBei1xnMmsz6gqq-siIMqOLpY7_1MtIQy7fkhdEmxx0lg17VbwVv0gg8T6FHB-jngS7B-paQ_lkaiFm21kkyrIFEVVANK6s9AlmxpBjYMyv7yM-ipD1bilu-ngIfesOktvo9p9FI/s1600/1228-black-cats-prossimi-alle-1000-sortite-.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiwCmRBei1xnMmsz6gqq-siIMqOLpY7_1MtIQy7fkhdEmxx0lg17VbwVv0gg8T6FHB-jngS7B-paQ_lkaiFm21kkyrIFEVVANK6s9AlmxpBjYMyv7yM-ipD1bilu-ngIfesOktvo9p9FI/s400/1228-black-cats-prossimi-alle-1000-sortite-.JPG" width="400" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br />
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 14pt; letter-spacing: 1pt;">Dal 7 novembre del 2009 ad oggi l’AMX si è riscattato alla grande, anzi, si riscatta quotidianamente, volando sopra l'Afghanistan all'interno del </span><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 14pt; letter-spacing: 1pt;">Task Group <i style="mso-bidi-font-style: normal;">“Black Cats”</i> della <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Joint Air Task Force</i> (JATF) del Regional Command – West, adesso sotto il comando della Brigata Sassari.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 14pt; letter-spacing: 1pt;">In questo arco di tempo </span><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 14pt; letter-spacing: 1pt;">quello che era il brutto anatroccolo AMX, vola continuamente e con successo sopra l'Afghanistan, riportando sempre i piloti a casa ed il carniere pieno di fotografie e rilevamenti sensoriali. Infatti in questo teatro la missione principale dei Black Cats è quella della ricognizione sensoriale, mentre quella di CAS (Close Air Support, in termini grevi: sparare da bassa quota sui “cattivi”) pur essendo possibile è considerata una soluzione estrema ed affidata al solo cannone Vulcan da 20 mm con cui sono comunque armati.</span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 14pt; letter-spacing: 1pt;">I Black Cats, basati su un dispositivo di quattro AMX condotti da piloti del 51° Stormo di Istrana, del 32° Stormo di Amendola e tenuti in efficienza dai tecnici del 3° Reparto Manutenzione Velivoli con base a Treviso, hanno compiuto più di 1.500 sortite e ben 4.000 ore di volo con oltre 3.700 ricognizioni su vari siti producendo circa 41.000 fotografie digitali ad altissima risoluzione, tutte esaminate nei minimi particolari dagli occhi esperti degli analisti dell’intelligence e archiviate secondo complessi sistemi di ricerca. Infatti la caratteristica del POD AN/AAQ-28 Litening II di cui sono dotati, sviluppato negli USA dalla Northrop-Grumman su un progetto della Rafael israeliana, è quella di scattare in sequenza 24 fotografie multi banda al secondo e non filmati video, come per esempio quelli realizzati dai Predator, che permettono attraverso sofisticati algoritmi di individuare tracce altrimenti invisibili ad altri sistemi di ricognizione, calcolando anche le curve di livello dei territori sorvolati. Il POD Litening II può essere utilizzato anche come illuminatore per le così dette bombe intelligenti a guida laser e, soprattutto, permette di inviare in tempo reale le immagini alle truppe a terra di ISAF che le possono visualizzare su uno speciale computer portatile di cui sono dotate. L’importanza di questa complessa attività è ben conosciuta da reparti francesi, americani e naturalmente italiani che hanno evitato agguati e imboscate o di finire su trappole di IED grazie all'opera dei Black Cats. Anche numerosi ed ignari civili afghani hanno beneficiato di questa attività, evitando di saltare in aria sugli IED che gli insorgenti disseminano ad arte lungo le arterie afghane, senza curarsi troppo di chi per primo ci passa sopra. </span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: center;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 14pt; letter-spacing: 1pt;">L’AMX è il velivolo perfetto per le così dette guerre asimmetriche: il suo motore è un turbo fan senza il post bruciatore e quindi ha una traccia IR bassa, consuma poco e può restare in volo per molto tempo senza necessità di rifornimento in volo, tra l’altro possibile. È maneggevole, buon incassatore, i sistemi di ricognizione e le armi da guerre stellari sono agganciate al velivolo e come tali facilmente revisionabili e sostituibili e la sua struttura meccanica è realizzata secondo criteri consolidati. I tecnici dell’Aeronautica Militare hanno imparato a conoscerlo e ne hanno sviluppato sul campo, nonostante i pochi esemplari costruiti, le possibilità e scoperto i limiti. </span><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 14pt; letter-spacing: 1pt;">È un loro merito se i piloti sono riusciti a volare per 4000 ore con l’AMX nelle condizioni ambientali di un territorio come l'Afghanistan, senza incidenti o anomalie di rilievo. E’ il risultato dell'impegno e della professionalità di quell'Italia silenziosa ed efficiente che fa, così bene e senza applausi, il proprio dovere al punto tale che è riuscita a ridare la dignità del cigno (ma sarebbe più giusto dire dell’aquila) al vituperato brutto anatroccolo.</span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4370173620015857541.post-34081840598009769212011-11-16T01:51:00.000-08:002011-11-16T15:17:22.250-08:00VINCITORI E VINTI<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhd7Bp5dRiLfj0o1LhZT0lZcfSyS_jqDFY-T3uqbpaYxLABPX4vTixToYUqYQPhCvboyKltuN3dvGc54Vf6PzQ_Xxt5lxjiVR4zxP1KEnbEFVhnO86zV-HqVxaPWf0ymhU3CT5cIjL_ViM/s1600/GOVERNO+TECNICO+copia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="313" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhd7Bp5dRiLfj0o1LhZT0lZcfSyS_jqDFY-T3uqbpaYxLABPX4vTixToYUqYQPhCvboyKltuN3dvGc54Vf6PzQ_Xxt5lxjiVR4zxP1KEnbEFVhnO86zV-HqVxaPWf0ymhU3CT5cIjL_ViM/s400/GOVERNO+TECNICO+copia.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div>Spiegatemi cosa c'era da festeggiare l'altra sera davanti al Quirinale: era come ridere e mangiare popcorn al funerale dei propri genitori. Perché le spoglie l'altra sera c'erano e non erano quelle di Berlusconi, ma quelle della Politica in quanto tale che rinunciando al suo ruolo primario ha preferito consegnare i problemi della nostra nazione ad un'entità aliena chiamata "governo tecnico". Per dirla con termini più semplici è un gesto che nel mondo commerciale (quindi nel mondo reale) equivale alla consegna dei libri contabili al tribunale fallimentare per cercare di nascondere, giocando d'anticipo, i falsi in bilancio e la conseguente bancarotta. In pratica la casta (governo ed opposizione) che occupa il Parlamento ha candidamente dichiarato che non riesce più a governare e per risolvere il problema si è rivolta a dei personaggi genericamente definiti tecnici ma in realtà, fatto salva qualche eccezione, non sono altro che dei boiardi di stato o vecchi tromboni dell'amministrazione pubblica con il cervello perennemente spento o concentrato sui regolamenti di servizio. Questi pseudo salvatori della patria, <b>senza essere eletti dal popolo</b>, saranno strapagati per stare al governo il giusto tempo per meritarsi il vitalizio che di legge spetta ai ministri ed ai membri di governo. In realtà si sa già che non risolveranno nulla se non ricostituire, per gratitudine verso chi li ha così ben gratificati, le condizioni ideali per il prossimo assalto legalizzato ai privilegi di un potere becero e cialtrone. A questo punto verrebbe spontaneo domandarsi chi abbiamo pagato per decenni se, oltre alla gran quantità di manigoldi e incapaci che siedono al Parlamento scelti dalle cupole dei partiti, abbiamo anche alimentato quella smisurata, vorace e costosa banda di portaborse e consulenti che non è stata in grado di risolvere "tecnicamente" quello che la "Politica" dovrebbe risolvere per mandato popolare e giuramento. Poi personalmente non capisco questa differenza tra "tecnico" e "politico" che messa in questi termini è la palese ammissione che i politici sanno solo inciuciare sui fatti loro fregandosene altamente degli aspetti "tecnici" del loro mandato, che poi equivarrebbero al concetto di "buon governo".<br />
La folla festante davanti al Quirinale ha rappresentato a mio avviso qualcosa di funereo che avvolge ormai la salma di un Paese senza un progetto politico comune, ancora diviso dall'odio della guerra civile che sino alla fine degli anni quaranta ha imperversato in Italia, con frange omicide che si sono protratte sino alla caduta del muro di Berlino. L'Italia di oggi è un Paese in mano ai poteri di partiti e partitini spesso "personali e famigliari" e ad una galassia di sigle sindacali che fanno solo i loro interessi. Gli investitori stranieri stanno fuggendo via e anche la nostra industria, per salvare se stessa, sta smantellando i propri insediamenti industriali mentre una malavita diffusa, organizzata come una holding finanziaria, sta occupando giorno dopo giorno gli spazi lasciati liberi da una politica dello sfascio e della corruzione.<br />
Spiegatemi quindi cosa c'è da gioire, se per allontanare un governo ormai in caduta libera e privo del sostegno popolare, invece di utilizzare gli strumenti propri della Democrazia si è dovuti ricorrere a quello che di fatto è un processo anomalo che non sembra poi così distante dal peggior modo di fare politica, quella con la "p" minuscola.<br />
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</div>Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4370173620015857541.post-89265822009845884852011-10-27T03:06:00.000-07:002011-10-27T03:06:26.370-07:00ANTONELLO TIRACCHIA E' POLITICAMENTE SCORRETTO!: FATTI E NON PAROLE<a href="http://antonellotiracchia.blogspot.com/2011/10/fatti-e-non-parole.html#links">ANTONELLO TIRACCHIA E' POLITICAMENTE SCORRETTO!: FATTI E NON PAROLE</a><br />TACTICAL NEWS MAGAZINEUnknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4370173620015857541.post-25169279124792079532011-10-27T03:02:00.000-07:002011-10-27T03:02:56.184-07:00FATTI E NON PAROLE<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">Ieri, 26 ottobre, alle 11 di mattina ho postato sulla </span><i style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">fanpage </i><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">di Tactical News Magazine e sulla mia personale un pezzo sul gesto del Generale Leonardo Tricarico che ha restituito alla Francia la </span><span class="st" style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">Légion d'Honneur</span><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">. Il pezzo ha scatenato una serie di commenti, alcuni piuttosto salaci che mi hanno costretto, in quanto uno degli amministratori della </span><i style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">fanpage </i><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">di TNM, a postare un altro intervento per moderare i toni. Dopo 17 ore dalla loro pubblicazione i due post, come si può constatare dalle due capture screen allegate avevano totalizzato: </span></div><div style="text-align: center;"><br />
</div><div style="color: red; text-align: center;"><b><span style="font-size: x-large;">28.592 visitatori</span></b></div><div style="color: red; text-align: center;"><b><span style="font-size: x-large;">287 gradimenti</span></b></div><div style="color: red; text-align: center;"><b><span style="font-size: x-large;">117 commenti</span></b></div><div style="text-align: center;"><b><span style="font-size: x-large;"><span style="color: red;">a cui vanno aggiunti i visitatori ed i commenti</span></span></b></div><div style="text-align: center;"><b><span style="font-size: x-large;"><span style="color: red;">sulla mia fanpage e quelli di ben</span></span></b></div><div style="text-align: center;"><b><span style="font-size: x-large;"><span style="color: red;"> 125 shares </span></span></b></div><div style="text-align: center;"><b><span style="font-size: x-large;"> </span></b> </div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;">(fare click sulle pagine per ingrandirle)</span></div><br />
<br />
<div style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEit8Rhu3cTQPX-lshNHtw8wQuA29uSCP2jD6hCgqU5SMn1Popfc33g5P4PVFG2uNLEWKWFZKvO2ghLeRCb990CpDhV4wzBTVL5gqSKuBBG7o8IJf_C4HILW9F30gVe9S1iAJ4kWVuM7R1Y/s1600/anto+2.PNG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEit8Rhu3cTQPX-lshNHtw8wQuA29uSCP2jD6hCgqU5SMn1Popfc33g5P4PVFG2uNLEWKWFZKvO2ghLeRCb990CpDhV4wzBTVL5gqSKuBBG7o8IJf_C4HILW9F30gVe9S1iAJ4kWVuM7R1Y/s400/anto+2.PNG" width="347" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJ2UI1Atvj4yw5Q_i6y6Nt8kZOPER3p7SI-yP_aM9LKj8-8dxS-c68kbtBKPaxvqG7htyc6aEbrBgoo9MNyioh3K6glFlfdqAPgGfpI1iCuvPO_urZ-wSc9UR2kxi0OL4z61NBR0msKIA/s1600/anto+3.PNG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJ2UI1Atvj4yw5Q_i6y6Nt8kZOPER3p7SI-yP_aM9LKj8-8dxS-c68kbtBKPaxvqG7htyc6aEbrBgoo9MNyioh3K6glFlfdqAPgGfpI1iCuvPO_urZ-wSc9UR2kxi0OL4z61NBR0msKIA/s400/anto+3.PNG" width="351" /></a></div></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4370173620015857541.post-82710220164288945452011-10-18T23:53:00.000-07:002011-10-18T23:55:53.825-07:00DEDICATO A CHI ORMAI E' VOLATO/A VIA<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZXUCCbMnk83CVSL4KyzpjoBEx0ElE_ZbULjkGG-Dr74NoTn6dA31GJIoCiCVWtc5n_mdXepzsTAhNK9Zwiw7euT6bRV4yll7rg1mCzacmrjClH1nbPj_8uyMNJyQ95euu0jqE27wtIXY/s1600/DSC_1168.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZXUCCbMnk83CVSL4KyzpjoBEx0ElE_ZbULjkGG-Dr74NoTn6dA31GJIoCiCVWtc5n_mdXepzsTAhNK9Zwiw7euT6bRV4yll7rg1mCzacmrjClH1nbPj_8uyMNJyQ95euu0jqE27wtIXY/s320/DSC_1168.JPG" width="320" /></a></div><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana;"><b>FUNERAL BLUES</b> (</span></span><span style="font-size: small;">Wystan Hugh Auden<span style="font-family: Verdana;">)</span></span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana; font-size: small;">Stop all the clocks, cut off the telephone,<br />
Prevent he dog from barking with a juicy bone,<br />
Silence the pianos and with muffled drum<br />
Bring out the coffin, let the mourners come.</span> <br />
<span style="font-family: Verdana,Arial,Helvetica,sans-serif; font-size: small;">Let aeroplanes circle moaning overhead<br />
Scribbling on the sky the message s-He Is Dead,<br />
Put crêpe bows round the white necks of the public doves, <br />
Let the traffic policemen wear black cotton gloves.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,Arial,Helvetica,sans-serif; font-size: small;">s-He was my North, my South, my East and West,<br />
My working week and my Sunday rest,<br />
My noon, my midnight, my talk, my song;<br />
I thought that love would last for ever: I was wrong.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,Arial,Helvetica,sans-serif; font-size: small;">The stars are not wanted now: put out every one;<br />
Pack up the moon and dismantle the sun;<br />
Pour away the ocean and sweep up the wood;<br />
For nothing now can ever come to any good.</span><br />
<span style="font-size: small;"><br />
</span><br />
<i><span style="font-family: Verdana; font-size: small;">Fermate tutti gli orologi, isolate il telefono,<br />
fate tacere il cane con un osso succulento,<br />
chiudete i pianoforte, e tra un rullio smorzato<br />
portate fuori il feretro, si accostino i dolenti.</span></i> <br />
<i><span style="font-family: Verdana,Arial,Helvetica,sans-serif; font-size: small;">Incrocino aeroplani lamentosi lassù<br />
e scrivano sul cielo il messaggio Lui-Lei È Morto/a,<br />
allacciate nastri di crespo al collo bianco dei piccioni,<br />
i vigili si mettano guanti di tela nera.</span></i><br />
<i><span style="font-family: Verdana,Arial,Helvetica,sans-serif; font-size: small;">Lui-Lei era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed Ovest,<br />
la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica,<br />
il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto;<br />
pensavo che l'amore fosse eterno: e avevo torto.</span></i><br />
<i><span style="font-family: Verdana,Arial,Helvetica,sans-serif; font-size: small;">Non servon più le stelle: spegnetele anche tutte;<br />
imballate la luna, smontate pure il sole;<br />
svuotatemi l'oceano e sradicate il bosco;<br />
perché ormai più nulla può giovare.</span></i></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4370173620015857541.post-66815452080130261242011-10-12T06:50:00.000-07:002011-10-12T06:50:29.602-07:00IL MARINANIO SPIEGO' LE VELE AL VENTO MA IL VENTO NON CAPI'.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div style="text-align: center;"><span style="color: black;"><span style="color: blue; font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;">Pubblico questa email che gira sulla rete e che mi è stata inviata da un mio amico a cui "rubo" il titolo peraltro bellissimo; l'emendamento del sen. D'Alia che è talmente chiara che non merita commenti e che vi invito a diffondere. Mi fa però nascere una domanda: quali sono gli interessi che spingono l'attivissimo senatore dell'UDC ad accanirsi contro la libera circolazione delle idee? </span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="color: black;"><span style="color: blue; font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;">Immagino che se avesse il coraggio di confidarceli potremmo conoscere il vero problema.</span></span></div><div style="text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6px4tg7REvF0BNt41pcqJQu3GUs70XhE7FECJAogweL__b9LpKnp0B4yRcKd29AVeRvrzOrqtqOAC7fCJr4RFnUiDYgAomJWK4YU7cPJOgOktQD0MAQ314Djg0Hdk5s2AiwCiya1Vb-k/s1600/gianpiero+d%2527elia+senatore.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6px4tg7REvF0BNt41pcqJQu3GUs70XhE7FECJAogweL__b9LpKnp0B4yRcKd29AVeRvrzOrqtqOAC7fCJr4RFnUiDYgAomJWK4YU7cPJOgOktQD0MAQ314Djg0Hdk5s2AiwCiya1Vb-k/s320/gianpiero+d%2527elia+senatore.jpg" width="240" /></a></div><div style="text-align: center;"><span style="color: black;"><span style="color: blue; font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;"> </span></span></div><span style="color: black;">Ieri il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d.L.733) tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC) identificato dall'articolo 50-bis: "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet"; la prossima settimana Il testo approderà<br />
alla Camera come articolo nr. 60.<br />
<br />
Questo senatore NON fa neanche parte della maggioranza al Governo... il che la dice lunga sulle alleanze trasversali del disegno liberticida della Casta.<br />
<br />
In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog (o un profilo su fb, o altro sulla rete) a disobbedire o a ISTIGARE (cioè.. CRITICARE..??!) contro una legge che ritiene ingiusta, i providers DOVRANNO bloccarne il blog o il sito.<br />
<br />
Questo provvedimento può far oscurare la visibilità di un sito in Italia ovunque si trovi, anche se è all'ESTERO; basta che il Ministro dell'Interno disponga con proprio decreto l'interruzione dell'attività del blogger, ordinandone il blocco ai fornitori di connettività alla rete internet. L'attività di filtraggio imposta<br />
dovrebbe avvenire entro 24 ore; pena, per i provider, sanzioni da 50.000 a 250.000 euro.<br />
<br />
Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni oltre aduna pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni per l'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'ODIO (!) fra le classi sociali.<br />
MORALE: questa legge può ripulire immediatamente tutti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta.<br />
<br />
In pratica sarà possibile bloccare in Italia (come in Iran, in Birmania e in Cina) Facebook, Youtube e la rete da tutti i blog che al momento rappresentano in Italia l'unica informazione non condizionata e/o censurata.<br />
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ITALIA: l'unico Paese al mondo in cui una media company (Mediaset) ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni di euro di risarcimento.<br />
<br />
Con questa legge non sarà più necessario, nulla sarà più di ostacolo anche in termini PREVENTIVI. Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra meno di 60 giorni dovrà presenterà al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di "normalizzare" con<br />
leggi di repressione internet e tutto il sistema di relazioni e informazioni che finora non riusciva a dominare.<br />
<br />
Mentre negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet, l'Italia prende a modello la Cina, la Birmania e l'Iran. Oggi gli UNICI media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati la rivista specializzata "Punto Informatico" e il blog di Grillo.<br />
<br />
Fatela girare il più possibile per cercare di svegliare le coscienze addormentate degli italiani perché dove non c'è libera informazione e diritto di critica la "democrazia" è un concetto VUOTO.</span></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4370173620015857541.post-64427038475625210072011-10-06T04:49:00.000-07:002011-10-06T04:49:17.409-07:00UNA STORIA AMERICANA<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><a name='more'></a><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFHTfXusUt2Pg3YZ55FBFfqNZ6RWwlEV0S_retq0uGMjXSxKI31aAW8ceWSyrOXIRQTWQ63k3aOivCSF28zYwBZVvcqgix6-603qFgUU2qUGIUbmkiSnLfftqWZabCMaIhxqKkre6wSbY/s1600/2115_steve-jobs-apple.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFHTfXusUt2Pg3YZ55FBFfqNZ6RWwlEV0S_retq0uGMjXSxKI31aAW8ceWSyrOXIRQTWQ63k3aOivCSF28zYwBZVvcqgix6-603qFgUU2qUGIUbmkiSnLfftqWZabCMaIhxqKkre6wSbY/s320/2115_steve-jobs-apple.jpg" width="320" /></a></div><h3 style="text-align: center;"> </h3><h3 style="text-align: center;">Da Il Corriere della sera del 20 luglio 2011</h3><h3 style="font-weight: normal;">La storia Nel 1986 lei stava scrivendo il primo bestseller. Lui era già il genio della Apple</h3><h1>Due detective e un fantasma Così Jobs conobbe la sorella</h1><h2>La cena dopo la ricerca del papà che li aveva abbandonati Steve era nato due anni prima di Mona ed era stato dato in adozione a una coppia californiana</h2><br />
<div class="right" id="rectangle right"></div>Q uesta è una storia sorprendente, una storia conosciuta a pochi e una storia molto americana, accaduta quando a New York - poco dopo la metà degli anni 80 - Andy Warhol teneva spettralmente corte nei ristoranti alla moda di Downtown, i mercanti d' arte si litigavano i quadri di Jean-Michel Basquiat, e i lettori e i critici, per una volta d' accordo, incoronavano star letteraria dell' anno una ragazza di ventinove anni che si chiamava Mona Simpson e aveva appena pubblicato un bel romanzo d' esordio intitolato «Anywhere but here» («Dovunque ma non qui», nell' edizione Mondadori). Ricordo ancora come cominciava: due parole seguite da un punto che ai miei occhi portavano la firma di Gordon Lish, l' editor che sarebbe stato riconosciuto - non senza polemiche e strascichi - come l' inventore del minimalismo americano. Erano gli anni in cui Lish, lavorando alla Knopf, infieriva genialmente sulla prosa di Raymond Carver - ma anche di altri - mozzando interi paragrafi e facendo strage di aggettivi e avverbi che non corrispondevano alla sua estetica inflessibile. Non so se fosse sua o di Mona Simpson la scelta dell' incipit di «Anywhere but here»: «We fought». Ma so che suonava più aggressivo del nostro «Litigavamo», e che aveva il sapore e l' intenzione di una di una sfida. Quella di raccontare il turbolento rapporto tra una ragazzina dodicenne e la sua giovane madre, che a bordo di una Lincoln Continental fuggono da un' esistenza mediocre attraverso un' America assolata e poco ospitale. Il padre della ragazzina le aveva abbandonate. Era un romanzo che colpiva, letterario e muscoloso, ma in Italia sarebbe passato inosservato. Accade dunque che a New York, nel dicembre del 1986, Mona Simpson dà una cena nel suo appartamento dell' Upper West Side per una dozzina di persone, tra cui i miei migliori amici - lui scrittore, lei storica dell' arte - che mi estendono l' invito. C' è l' aria calorosa di una celebrazione in famiglia (la famiglia dei giovani newyorkesi sradicati, cioè il giro degli amici stretti), e a tavola mi accorgo di conoscere tutti i presenti, tranne un ragazzo a cui do non più di venticinque anni (ne aveva qualcuno di più), che siede davanti a me ed è troppo sicuro della propria intelligenza per essere simpatico. Ha un grande ciuffo di capelli neri e porta i jeans e un maglione scuro. Quando parla col mio vicino di destra - il giovane scrittore con cui sono arrivata - lo fa con l' aria di volerlo sfidare - anzi, di volerci sfidare tutti. Viene dalla California, e tutti quei giovani brillanti che chiacchierano dando per scontato di essere al centro del mondo perché vivono a New York, gli danno fastidio. Il suo argomento è un' ipotetica superiorità della California. Il mio vicino di destra ci casca e la conversazione diventa tesa. Il giorno dopo alle dieci ricevo una telefonata. È Jenny, l' unica degli amici stretti che la sera prima non è potuta venire, che chiede: «Allora, come ti è sembrato il famoso fratello di Mona?». Capisco subito che si riferisce al ragazzo che a tavola mi sedeva davanti, anche se Mona è bionda, sottile e angolosa, e lui non le somiglia affatto. «Perché famoso?», chiedo. E quando Jenny me lo dice confesso di rimanere perplessa. Il mio orizzonte di conoscenze è, evidentemente, molto limitato. Ed ecco la storia che avevo promesso, quella sorprendente, conosciuta a pochi e molto americana. È la storia di una ragazza (Mona Simpson) abbandonata dal padre quando ha cinque anni e afflitta da un rapporto conflittuale con la madre, che mentre scrive un romanzo autobiografico sulla propria infanzia («Anywhere but here») decide di rivolgersi a un detective privato per rintracciare il padre scomparso. Il detective lavora a lungo ma alla fine deve confessare di non essere riuscito a trovare neanche una traccia di quell' uomo. Quello che ha trovato, invece, è un altro detective che nella West Coast sta cercando da anni invano la stessa persona per conto di un altro figlio. Così Mona scopre di avere un fratello, nato due anni e mezzo prima di lei, che è stato dato in adozione a una coppia californiana. Gente modesta: il padre adottivo del ragazzo è un meccanico. Mentre Mona si fa strada all' università e approda a New York alla Columbia, il fratello abbandona il college, parte per un viaggio in India e quando torna si mette a trafficare in garage. Lei scrive un bestseller, lui inventa la Apple computers. Considerato che stiamo parlando del 1986, la sera di quel party nell' Upper West Side Steve Jobs era già stato estromesso dalla Apple (l' avrebbe riconquistata nel 1997), e si trovava nella bizzarra posizione di un genio che ha fallito. Forse per questo, rifletto mentre parlo con Jenny al telefono, la sera prima era così competitivo e risentito. «He' s a has been», dicono gli americani dei prodigi che non mantengono la promessa. È un' espressione meravigliosamente cinica per dire che una persona importante non conta più nulla. Non so se ho sognato che qualcuno l' abbia detto di Steve Jobs quella volta. Ma se penso a tutto quello che quel ragazzo arrogante ha fatto da quella sera di dicembre ad oggi, è di un' ironia ancora più sublime, e mi piace pensare che sia andata così. <br />
Lui Informatico Steve Jobs (1955) è il creatore della Apple Computer, fondata nel 1976, a soli 21 anni. Nel 1985 lascia l' azienda, per poi tornare nel 1996 per risollevare le sue condizioni. Al momento, Jobs ha preso un periodo di congedo dalla sua carica di direttore operativo a causa di gravi problemi di salute, che lo avevano portato a ritirarsi per alcuni mesi già nel 2009. Jobs è anche membro del consiglio d' amministrazione della Disney. Nel 2010 è stato nominato persona dell' anno dal Financial Times. Status Symbol È stato Jobs a ideare il logo a forma di mela morsicata, simbolo dell' azienda. Fra le sue invenzioni più famose, l' iPod, l' iPhone e l' iPad, che hanno rivoluzionato il modo di ascoltare la musica e di utilizzare internet e i telefoni cellulari. Lei Scrittrice Mona Simpson, ha 54 anni, è una scrittrice americana diventata famosa nel 1987 con il suo primo libro, «Anywhere but here» (nella foto, la copertina) L' opera Il romanzo racconta il rapporto fra una madre e una figlia ed è ispirato alla vita della scrittrice. Nel 1999 il libro è stato trasformato in un film con Susan Sarandon e Natalie Portman, con la regia di Wayne Wang. L' ultima opera di Mona Simpson è stata pubblicata nel 2010: «My Hollywood»<br />
Manera Livia</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4370173620015857541.post-12947041501113359332011-10-04T13:21:00.000-07:002011-10-05T02:14:43.380-07:00L'ITALIA E' UNA MA GLI IDIOTI SONO MOLTI<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8eZCLPcbYfrDD2r6Bd3zDDQuYVvGVpyTuzVwJfMsFTfoVDgaF2w-UjRQuk7BYCWHvPhO58nSQt6DyxqPk7KGGXyLfo3wfqzTiSHKFEYcMVXUdGAjgntDv9RIbRKdQpXR9hI49fRAo2Qw/s1600/napolitano_34583.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8eZCLPcbYfrDD2r6Bd3zDDQuYVvGVpyTuzVwJfMsFTfoVDgaF2w-UjRQuk7BYCWHvPhO58nSQt6DyxqPk7KGGXyLfo3wfqzTiSHKFEYcMVXUdGAjgntDv9RIbRKdQpXR9hI49fRAo2Qw/s320/napolitano_34583.jpg" width="245" /></a></div><div style="text-align: center;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Il Presidente della Repubblica è istituzionalmente il custode della Costituzione, che sarà pure perfettibile, ma adesso è così e come tale va rispettata. Sento dire da molti che il Presidente ha avuto un passato "comunista" ma questo al momento è a mio avviso un fatto del tutto marginale perché il suo discorso sull’Unità d'Italia dove ha in qualche modo ricordato ai leghisti che si muovono ormai secondo schemi borderline, approfittando del vuoto di potere sia del Governo che dell’Opposizione, l'ha fatto in un contesto molto preciso ed attuale e su questi parametri va giudicato e soprattutto ascoltato. </div><div style="text-align: justify;">Purtroppo l'Italia viene da un passato storico "anomalo" che ancora fa sentire i danni prodotti da scelte politiche che ancora si susseguono con un effetto domino.</div><div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">La prima di queste anomalie è stato la firma dei Patti Lateranensi del 1929 che avrà pure posto fine alla "Questione Romana" ma che di fatto ha vanificato in parte gli ideali del Risorgimento, fondamentalmente laico, trasformando l'Italia in un paese confessionale dove l’ingerenza della “Religione di Stato” è tuttora presente negli apparati amministrativi, politici ed economici. Le altre due anomalie rigorosamente derivate dalla prima sono state la promulgazione delle leggi razziali che cementarono l'alleanza con la Germania nazista con un ruolo di sudditanza e la successiva catastrofica entrata in guerra. </div><div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">Le guerre vanno evitate ma quando si dichiarano si devono avere concrete e ragionevoli possibilità di vincerle. </div><div style="text-align: justify;">Altra anomalia è stata la fuga del Re Vittorio Emanuele III che all'alba del 9 settembre insieme al Primo Ministro il generale Pietro Badoglio abbandonò Roma e l’Italia, lasciando la nazione nel caos e permettendo così l'afflusso di nuove divisioni tedesche all'interno dell'Operazione Alarico; con tutti i bombardamenti, le morti, gli eccidi, le deportazioni e le distruzioni conseguenti a quell'atto di viltà. Le nostre vicende attuali sono ancora strettamente connessa a quella fuga che si è trasformata in una guerra civile il cui odio non si è ancora sopito e che in qualche modo ancora divide l'Italia. </div><div style="text-align: justify;">In un paese "normale" il Governo porta avanti i suoi progetti e le sue proposte all'interno di un progetto politico, culturale ed etico comune che istituzionalmente è identificato dalla figura del Presidente della Repubblica, il suo custode, e dalla Bandiera. L'Opposizione, sempre in un paese "normale" dovrebbe avere il ruolo proprio dei revisori dei conti, ossia assicurarsi che chi governa non esca fuori dalla linea del progetto comune e non paludare un vago e ambiguo rinnovamento con una ideologica rivoluzione strisciante. Ma in Italia non esiste un progetto condiviso e mi sorge il ragionevole dubbio che non ci sia nessun progetto "nazionale".</div><div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">Se noi abbiamo oggi un governo retto da un Primo Ministro ormai privo di qualsiasi credibilità è un altro fatto anomalo che ha le sue radici profonde nella precedente breve escursione storica. Ma il nostro Primo Ministro è in buona compagnia. Cito alcuni nomi, che certamente non sono i più rappresentativi ma sicuramente calzanti come l’on. Antonio Di Pietro per esempio, che è anomalo quanto gli onorevoli Umberto Bossi, Pier Ferdinando Casini e Niki Vendola. Purtroppo non posso citare nessuno degli esponenti del PD perché nessuno ha capito che cosa veramente vogliono, probabilmente neppure loro, ed in questa endemica anomalia nazionale navigano ormai a vista. Quelli citati sono personaggi che seguono un loro disegno personale, lontani dalla realtà della Nazione, sostenuti da un malcontento popolare qualunquista che non ha il coraggio e la forza di guardare ai veri problemi che ci affliggono. Chiaramente non sono i soli anomali del nostro empireo politico, ripeto, li ho citati a caso, la lista è in realtà lunga, molto ma molto più lunga. Chi vive in provincia ha inoltre molte più possibilità di rendersi conto della pochezza della classe politica e della loro totale latitanza dalla volontà di lavorare ad un progetto comune, di fatto neppure proposto. Nelle situazioni di caos per individui privi di scrupoli e di concetti morali l’arricchimento è molto più facile, così come il raggiungimento di posizioni sociali e direttive letteralmente rubate a chi ne avrebbe giustamente titolo.</div><div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">In questo contesto ben venga la tirata di orecchie che il nostro Presidente della Repubblica ha dato alla casta del nord est che partita con grandi ambizioni si ritrova piena di evasori fiscali e collusa con le mafie meridionali che hanno riempito la Campania, la Puglia e l’Abruzzo e chi sa cos'altro di venefiche scorie industriali smaltite sottobanco e che si muove con lo stesso disinvolto nepotismo della peggiore DC dei tempi passati. Altro che Roma ladrona!</div></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4370173620015857541.post-32242183541086919912011-09-28T06:25:00.000-07:002011-09-28T06:49:50.129-07:00ITALIA: UNA DEMOCRAZIA INCOMPIUTA<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div class="mtl fbDocument"><div style="text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ricopio e pubblico questo post ed il link pubblicati sulla sua pagina di FaceBook da un mio amico, anche lui paracadutista della Folgore. Il link allegato si riferisce alla fucilazione del giovane Franco Aschieri che ha scritto la lettera. Sono ancora in molti a rifiutarsi di chiamare "guerra civile" gli avvenimenti successivi all'8 settembre del '43 da cui molto lentamente viene a galla una verità scomoda. Pubblico tutto questo non per caldeggiare una posizione ma perché non si deve avere paura dei fantasmi del passato che ci possono aiutare a riflettere e capire cose rimosse dalla coscienza collettiva che ancora dividono l'Italia. </span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Il plotone di esecuzione era composto da militari italiani a cui gli americani affidavano sempre il lavoro sporco, come per esempio usare i prigionieri di guerra italiani per caricare le bombe sui B24 che dalla Tunisia raggiungevano le città italiane per bombardarle: nel periodo 8 settembre 43 aprile '45 le vittime civili dei bombardamenti</span><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> </span><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">rappresentano oltre il 95% del totale. </span><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> </span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Franco Aschieri è il giovane con i cappelli lunghi. </span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ai quei poveretti non è stato concesso neppure il "colpo di grazia" e sono morti lentamente. </span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">L'Italia continuerà ad essere disunita e socialmente debole sino a quando persisterà l'odio che continua a generare altro odio. </span></div><div style="text-align: center;"><br />
<div style="color: #3d85c6;"><object class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://2.gvt0.com/vi/ueS09x_EFNY/0.jpg" height="266" width="320"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/ueS09x_EFNY&fs=1&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><embed width="320" height="266" src="http://www.youtube.com/v/ueS09x_EFNY&fs=1&source=uds" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object></div></div><br />
L' ULTIMA LETTERA DI FRANCO ASCHIERI ALLA MAMMA PRIMA DI ESSERE FUCILATO.<br />
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«Cara mamma, con l’animo pienamente sereno mi preparo a lasciare questa vita che per me è stata così breve e nello stesso tempo così piena e densa di esperienze e sensazioni. In questi ultimi momenti l’unico dolore per me è costituito dal pensiero di coloro che lascio e delle cose che non ho potuto portare a compimento. Ti prego, mamma, fai che il mio distacco da questa vita non sia accompagnato da lagrime, ma sia allietato dalla gioia serena di quegli animi eletti che sono consapevoli del significato di questo trapasso. Ieri, dopo che mi è stata comunicata la notizia, mi sono disteso sul letto ed ho provato una sensazione che avevo già conosciuta da bambino: ho sentito cioè che il mio spirito si riempiva di forza e si estendeva fino a divenire immenso, come se volesse liberarsi dai vincoli della carne per riconquistare la libertà. Non ho alcun risentimento contro coloro che stanno per uccidermi perché so che non sono che degli strumenti scelti da Dio, che ha giudicato sufficiente il ciclo spirituale da me trascorso in questa vita presente. Sappi mamma che non resti sola, perchè io resterò vicino a te per sostenerti ed aiutarti finché non verrai a raggiungermi; perché sono certo che i nostri spiriti continueranno insieme il loro cammino di redenzione, dato che il legame che ci univa su questa terra, più di quello che esiste tra madre e figlio, è stato quello che unisce due spiriti affini e giunti allo stesso grado di evoluzione. Sono certo che accoglierai la notizia con coraggio e voglio che tu sappia che in momenti difficili io ti aiuterò come tu hai aiutato me durante questa vita. In questo momento sono lì da te e ti bacio per l’ultima volta, e con te papà e tutti gli altri cari che lascio. Cara mamma termino la lettera perché il tempo dei condannati a morte è contato fino al secondo. Sono contento della morte che mi è destinata perché è una delle più belle, essendo legata ad un sacro ideale. Io cado ucciso in questa immensa battaglia per la salvezza dello spirito e della civiltà, ma so che altri continueranno la lotta per la vittoria che la Giustizia non può che assegnare a noi. Viva il Fascismo. <b>Viva l’Europa. Franco</b>»<br />
<br />
Da notare... 1944 e come si firma questo ragazzo di 18 anni?<br />
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<b>"Viva l’Europa. Franco"</b></div></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4370173620015857541.post-31119988872265080612011-09-13T07:52:00.000-07:002011-09-17T10:40:30.281-07:00PANTA RHEI OS POTAMOS<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-size: large;"><i>(Tutto scorre come un fiume)</i></span></div><div style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgF6WJiTMeG91iOI3K27MNEYT-pCGvA5KGhXuai8RjJS7ipML1ERJhRds6DqztFkFojJXGZ64Cf147qnFCZJboJtCvVYQh3NAHaw1SUUGOJtpLs2233fzL1iujLEaA0GSHdJFB6Rnnp9b0/s1600/superbia.gif" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: small;"><i><br />
</i></span></a></div><div style="text-align: center;"></div><div style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgF6WJiTMeG91iOI3K27MNEYT-pCGvA5KGhXuai8RjJS7ipML1ERJhRds6DqztFkFojJXGZ64Cf147qnFCZJboJtCvVYQh3NAHaw1SUUGOJtpLs2233fzL1iujLEaA0GSHdJFB6Rnnp9b0/s1600/superbia.gif" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgF6WJiTMeG91iOI3K27MNEYT-pCGvA5KGhXuai8RjJS7ipML1ERJhRds6DqztFkFojJXGZ64Cf147qnFCZJboJtCvVYQh3NAHaw1SUUGOJtpLs2233fzL1iujLEaA0GSHdJFB6Rnnp9b0/s400/superbia.gif" width="275" /></a><span style="font-size: small;"><i> </i></span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">Utilizzo il blog per diffondere un messaggio originariamente dedicato agli iscritti alla fanpage del Gruppo Nuovo Senso Civico su facebooK, che mi hanno scritto chiedendomi il perché della mia lunga assenza dall'impegno attivo sul fronte ambientalista</span></span><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"> e civile. Ho così deciso di estendere il messaggio anche ai tanti lettori del blog che mi hanno conosciuto durante la lotta contro il Centro Oli di Ortona. </span></span><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"> </span></span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">Con l'occasione </span></span><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">ringrazio</span></span><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"> tutti. </span></span><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"> </span></span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgF6WJiTMeG91iOI3K27MNEYT-pCGvA5KGhXuai8RjJS7ipML1ERJhRds6DqztFkFojJXGZ64Cf147qnFCZJboJtCvVYQh3NAHaw1SUUGOJtpLs2233fzL1iujLEaA0GSHdJFB6Rnnp9b0/s1600/superbia.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br />
</a></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;">Gentili Amici, ricevo molte richieste di adesione a questo Gruppo e, per eliminare qualsiasi dubbio sulla mancata risposta, ho deciso di scrivervi.</span></div><div></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;">Questa fanpage è stata da me aperta quando il movimento Nuovo Senso Civico non era ancora stato ufficialmente fondato. Solo in seguito, con un Atto Pubblico Ufficiale, venne costituito da me, da Alessandro Lanci e Diana D’Orsogna. Io fui nominato Presidente. Il movimento era nato perché per puro caso venni a conoscenza del progetto per l’ormai famigerato e per ora defunto Centro Oli di Ortona. Avevo realizzato, di mia iniziativa ed interamente a mie spese, il documentario "Il Ritorno di Attila" che ha avuto la forza di smuovere la coscienza "civile" di molti cittadini abruzzesi. Insieme a Diana D’Orsogna ed a pochi altri amici, coordinati dalla indiscutibile capacità organizzativa di Alessandro Lanci, abbiamo iniziato un tour di proiezioni ed incontri nelle province di Chieti, Pescara e Teramo che sono durati più di un anno. Durante questi incontri, totalmente autofinanziati, distribuivamo il DVD dietro un “obolo” di 2 euro, che ripagavano a malapena i costi vivi di duplicazione e stampa che ammontavano a circa 1,80 euro a copia e non certo i costi di produzione ben più alti; i soli diritti SIAE, che furono pagati da una simpatizzante, se ben ricordo ammontavano a circa 1000 euro. Quel DVD ha generato tutta una serie di iniziative, la più importante delle quali è stata la raccolta delle firme di cui ho redatto il testo (50 mila per l‘esattezza, già protocollate ed inviate a chi di dovere). Raccolta che fu inaugurata alla fiera dell’Agricoltura di Lanciano nell’Aprile del 2009, grazie alla disponibilità ed al coraggio dell’ex sindaco Filippo Paolini che ci fece da testimonial e dell’allora presidente dell'Ente Fiera Donato Di Fonzo che ci mise gratuitamente a disposizione uno stand inimicandosi quelli che allora erano i dirigenti del "suo" partito; in particolare modo l’assessore Mauro Febo, noto per la truculenta insensibilità ambientale, con cui, proprio alla Fiera, io ed Alessandro Lanci, avemmo uno scontro dialettico piuttosto acceso. Purtroppo questa iperattività del Movimento ha creato malumori ed invidie tra molti ambientalisti “storici” e di “professione” e così NSC invece di unire ha evidenziato la pochezza se non proprio la malafede di alcuni. Dal novembre del 2009 ho ripreso a dedicarmi alla mia professione – che avevo totalmente trascurata per dedicarmi a tempo pieno alla battaglia contro il Centro Oli – e non sono più di fatto presidente da più di un anno e dal giugno scorso anche sotto il profilo formale. Questo perché sono in totale dissenso con chi attualmente governa il movimento stesso che, invece di fare una campagna per aggregare nuovi iscritti, allargando la base ed i consensi e trovando così nuove energie e nuovo “dirigenti” si è arroccato su posizioni personali e disegni politici che erano e dovrebbero essere tenuti fuori da un movimento che era nato come “spontaneo” e “indipendente” e che dovrebbe trovare nella trasversalità la sua forza. Durante uno dei tanti scontri dialettici con esponenti dell’ambientalismo “autoreferenziante” appellai un’esponente, a cui avevamo più di una volta offerto spazi televisivi anche a livello nazionale ed io personalmente grande visibilità in innumerevoli altre occasioni, come afflitta da “priapismo mediatico”. Purtroppo devo riconoscere che questo morbo che spesso attanaglia gli arrivisti ed i presuntuosi non è ancora stato debellato, neppure all’interno di NSC. Questo è il vero ed unico motivo di distacco da quella che di fatto è stata una mia creazione. Pertanto vorrei chiudere la fanpage ma non lo posso fare perché è direttamente collegata al mio sito su fB e ne mi va di continuare ad espormi in una battaglia che, dal mio punto di vista ed alla luce dei fatti, non è da me condivisibile per i modi con cui viene portata avanti, essendo diventata, per alcuni, un trampolino di lancio verso un avvenire politico secondo schemi mummificati e per altri una dose di viagra mediatico per rivivere vecchie passioni.</span></div><div class="MsoNormal">Antonello Tiracchia</div></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4370173620015857541.post-35548512835735753542011-08-29T01:21:00.000-07:002011-08-29T18:11:07.404-07:00SOTTO IL CIELO DI BAKWA<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh70PY8lmEDLWbup_JzbdLslRp1fvbMh0FFmypOTqy6_3a_jjpuA5gGUfzABdUeCbESBe3QbpFVUn_Q8kaQ6yX3XOF8YKh1Ckz9mesMUM3CA9M99uZ0mcBM-_Sr7IpSVD4ai0elH5mtH2E/s1600/IMG_4663copiaproof.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="105" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh70PY8lmEDLWbup_JzbdLslRp1fvbMh0FFmypOTqy6_3a_jjpuA5gGUfzABdUeCbESBe3QbpFVUn_Q8kaQ6yX3XOF8YKh1Ckz9mesMUM3CA9M99uZ0mcBM-_Sr7IpSVD4ai0elH5mtH2E/s400/IMG_4663copiaproof.jpg" width="400" /></a><span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: xx-small;"> </span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: xx-small;">Foto Leonardo Arenare</span></div><div style="text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="MsoListBulletCxSpFirst" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: none; tab-stops: 35.4pt; text-align: justify; text-indent: 0cm;"><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">Sono le 2 di questa mattina del 3 agosto, ora afghana, le 23.30 in Italia del 2 agosto. Sono sdraiato su una brandina da campo e guardo il cielo che sovrasta il deserto intorno a Bakwa. Un cielo incredibilmente luminoso, come ormai in Italia non è più possibile vedere per l’inquinamento atmosferico e luminoso. I ragazzi del 2° Plotone della XIV Compagnia Pantere del 186° Rgt. Paracadutisti dormono nelle brandine affiancate alla mia, oppure guardano il cielo come me, solo i due <i style="mso-bidi-font-style: normal;">gunner</i> di turno sono realmente svegli, alla ralla, e controllano il loro settore di tiro con le camere termiche. I due Lince ronfano sornioni, a bordo ci sono così tanti apparati che non è possibile spegnere il motore. Ci sono 32 gradi di temperatura, non c’è umidità, solo una brezza leggera. Intorno a noi, ma lontani, sono disseminati secondo schemi precisi, almeno altri 10 VTLM Lince e altrettanti pick up dell’Afghanistan National Army e alcuni altri dell’ANP, la polizia. </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="MsoListBulletCxSpFirst" style="margin-left: 0cm; text-align: center; text-indent: 0cm;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNKkULstPtyVdi6RO-EmUXWzmk_RWVvaP7urImXqlHJHpLA6vKFDUqdHYJt1_yINqsEeFUHSjhyphenhyphenPERzZWLX5iOrg-Y7fGDde_fatC86t3CGGvSbYfg83o3CCTl_3D06ccyzRF2T39TkS4/s1600/_MG_7701.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNKkULstPtyVdi6RO-EmUXWzmk_RWVvaP7urImXqlHJHpLA6vKFDUqdHYJt1_yINqsEeFUHSjhyphenhyphenPERzZWLX5iOrg-Y7fGDde_fatC86t3CGGvSbYfg83o3CCTl_3D06ccyzRF2T39TkS4/s400/_MG_7701.jpg" width="400" /></a><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;"> </span></div><div class="MsoListBulletCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: none; tab-stops: 35.4pt; text-align: justify; text-indent: 0cm;"><div style="text-align: center;"><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;"> <span style="font-size: xx-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Foto Giuseppe Lami</span></span></span></div><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">Sopra di noi c’è un Predator della nostra Aeronautica Militare, invisibile e silenzioso, che fa la sentinella con le sue diavolerie elettroniche. Con i binocoli per la visione notturna si vede chiaramente il suo raggio laser che sembra generato dalle stelle e che scansiona il terreno. È una visione inquietante anche se è il nostro angelo custode. </span></div><div class="MsoListBulletCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: none; tab-stops: 35.4pt; text-align: justify; text-indent: 0cm;"><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">Resterà in volo tutta la notte e ci accompagnerà durante l’attività di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">search</i>; a centinaia di chilometri di distanza ad Herat almeno 4 uomini pilotano ed analizzano la moltitudine di dati raccolti da questo strano aereo senza pilota e sono pronti a riferire al nostro TOC ogni minimo cambiamento della situazione tattica intorno a noi.</span></div><div class="MsoListBulletCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: none; tab-stops: 35.4pt; text-align: justify; text-indent: 0cm;"><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">Alle 4.30 l’intero dispositivo si mette in moto, dividendosi in due gruppi. Gli scherzi e l’allegria della notte all’addiaccio non ci sono più. Tutto funziona secondo schemi collaudati. Il mio dispositivo raggiunge, muovendosi velocemente in fuoristrada, il nostro primo obiettivo, un <i style="mso-bidi-font-style: normal;">compound</i> isolato. Lo scopo dell’operazione è raccogliere informazioni e individuare alcuni talebani che l’intelligence ritiene usino questi piccoli villaggi come base. In prossimità dell’obiettivo alcuni i Lince si allargano a ventaglio ed in pochi minuti il piccolo complesso di case è, come si dice nel linguaggio militare, cinturato. La grande distesa di questa valle è piatta come un biliardo, i tiratori scelti e gli uomini in ralla costituiscono uno sbarramento reale per chi vuole scappare dal villaggio o per chi vuole entrarci o solo avvicinarsi. Sono dentro un’operazione militare vera, i colpi in canna sono veri, il caldo è vero ed anche la tensione, che mette in circolo l’adrenalina, è vera; lo vedi dagli occhi di questi ragazzi, non battono le palpebre, sono ben aperti e si capisce che sanno bene ciò che sta accadendo. Sono il quinto passeggero del Lince e mi muovo letteralmente incollato al comandante il mio plotone, il maresciallo Gabriele Pinna, detto <i style="mso-bidi-font-style: normal;">teschio</i>; è un mezzofondista appena può si fa qualche chilometro di corsa, dentro la base, giusto per tenersi in forma! </span></div><div class="MsoListBulletCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: none; tab-stops: 35.4pt; text-align: justify; text-indent: 0cm;"><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">Abbiamo avuto un ordine tassativo “…<i style="mso-bidi-font-style: normal;">potete venire solo rispettando gli ordini dei comandanti a cui siete stati assegnati!</i>”. Per me ed il mio collega Giuseppe Lami va benissimo, sappiamo che siamo i primi reporter civili ad essere qui e seguire un’operazione simile, ci riteniamo dei privilegiati. Poco distante da me c’è Leonardo Arenare, il combat-cam del Reggimento, ha la reflex ma anche il 70/90 e tutto il resto dell’armamentario di un fuciliere paracadutista, ma rispetto agli altri si muove con maggiore indipendenza. Cerco di imitarlo e pian piano il comandante del plotone mi lascia maggiore autonomia, si fida, ha visto che rispetto le regole basi di un’operazione militare. Quando c’è qualche cosa che non devo riprendere, per non offendere gli abitanti di questo piccolo angolo di mondo, mi lancia uno sguardo e fa passare la mano davanti alla gola: vuol dire taglia, lascia perdere. Tutto si svolge con grande calma, i rappresentanti dell’esercito e della polizia afghana sono loro che fanno le domande, sono loro che entrano nei locali, ma è comunque un’irruzione e può succedere di tutto. I nostri controllano, sono pronti ad intervenire. Con il comandante afghano c’è il suo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">mentor</i>, è del San Marco, si lanciano spesso sguardi di intesa oppure parlano tra di loro a bassa voce, direttamente in inglese o con l’interprete, in mimetica anche lui ma senza stellette e patch, il viso è parzialmente coperto da una kefiah.</span></div><div class="MsoListBulletCxSpLast" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: none; tab-stops: 35.4pt; text-align: justify; text-indent: 0cm;"><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">Andiamo avanti per ore, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">compound</i> dopo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">compound</i>. A metà giornata rientriamo alla base scortati da due Apache americani, siamo provati dalla fatica e dai 50° di temperatura esterna, dalla tensione e dalla complessità dell’operazione. Non è stato sparato neanche un colpo, non c’è stato nessun episodio sgradevole, gli afghani hanno arrestato alcuni presunti insorgenti e la nostra <i style="mso-bidi-font-style: normal;">task force</i> ha effettuato numerosi controlli biometrici e raccolto ulteriori informazioni. Una volta dentro la FOB Lavaredo la tensione è ormai calata, i ragazzi non perdono tempo, svuotano il Lince, rassettano armi ed equipaggiamento mentre i comandanti di plotone ed i comandanti di squadra vanno a rapporto dal giovane capitano Salvatore Piazza che comanda la compagnia. Io e il mio collega Giusepe Lami, che era nell’altra <i style="mso-bidi-font-style: normal;">task force</i>, raggiungiamo la nostra tenda e ci togliamo l’elmetto e la pesante vest con le piastre di protezione balistica. Poi, dopo una rapida visita al container delle docce ci mettiamo al lavoro, a Bakwa c’è una linea <i style="mso-bidi-font-style: normal;">wifire</i> satellitare, possiamo spedire foto e pubblicare questo post sulla <i style="mso-bidi-font-style: normal;">front page</i> di TNM.</span><br />
<div align="right" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: right;"><span style="font-size: small;"><span lang="EN-US">Antonello Tiracchia*, <i>Bakwa, FOB Lavaredo - 3 agosto 2011</i></span></span><span style="font-size: small;"><i> </i></span><br />
<span style="font-size: small;"><i>*Inviato di Tactical News Magazine in Afghanistan</i></span></div></div><div class="MsoListBulletCxSpLast" style="margin-left: 0cm; text-align: justify; text-indent: 0cm;"><br />
</div><div class="MsoListBulletCxSpLast" style="margin-left: 0cm; text-align: justify; text-indent: 0cm;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAzwp-PdJglVluyr4XJCDyVRq07fBn4Lh5kj8_9WKv6gm7GnoA_7Jea86ojA45RwKnj9lcEeiOM9d-Z_wt56TExyQgMccAjogAnSNg_CppYWftdPjTehjxJVuHavD78eLY12PHSPWnPJU/s1600/SOTTO+IL+CIELO+DI+BAKWA_3.bmp" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="246" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAzwp-PdJglVluyr4XJCDyVRq07fBn4Lh5kj8_9WKv6gm7GnoA_7Jea86ojA45RwKnj9lcEeiOM9d-Z_wt56TExyQgMccAjogAnSNg_CppYWftdPjTehjxJVuHavD78eLY12PHSPWnPJU/s400/SOTTO+IL+CIELO+DI+BAKWA_3.bmp" width="400" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC0ktG00si3DPptIpCgVLC2UomHzuGRdexp64n2Ui62G4Z2UTusi2xoq8k8b97EVUJVUL7dBXkJ7Nix2thtZFidi2ZIBn3xTMnM7akZ3B2R5eJa1tvFMK4A4ad7VUBl3uvQRfVoPNDdzc/s1600/SOTTO+IL+CIELO+DI+BAKWAprimo.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC0ktG00si3DPptIpCgVLC2UomHzuGRdexp64n2Ui62G4Z2UTusi2xoq8k8b97EVUJVUL7dBXkJ7Nix2thtZFidi2ZIBn3xTMnM7akZ3B2R5eJa1tvFMK4A4ad7VUBl3uvQRfVoPNDdzc/s1600/SOTTO+IL+CIELO+DI+BAKWAprimo.bmp" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="196" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC0ktG00si3DPptIpCgVLC2UomHzuGRdexp64n2Ui62G4Z2UTusi2xoq8k8b97EVUJVUL7dBXkJ7Nix2thtZFidi2ZIBn3xTMnM7akZ3B2R5eJa1tvFMK4A4ad7VUBl3uvQRfVoPNDdzc/s400/SOTTO+IL+CIELO+DI+BAKWAprimo.bmp" width="400" /></a></div><br />
<div style="text-align: center;"><i>Questi due post sono stati inseriti sulla front page di Tactical News Magazine rispettivamente il 3 agosto (commento) e 8 agosto (album fotografico) ed hanno totalizzato <b style="color: red;">18.188</b> visualizzazioni.</i></div></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4370173620015857541.post-43963597490576128182011-08-22T08:27:00.000-07:002011-08-22T09:59:01.310-07:00STORIE DA UN ALTRO MONDO<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div style="text-align: center;"><span class="fbPhotoCaptionText"> </span><span style="color: blue; font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3}">La nostra è stata una nazione di migranti che una volta inseriti nella vita sociale dei paesi che gli hanno accolti hanno saputo ricambiare con dignità ed onore la fiducia e la possibilità per una vita migliore, come questo ragazzo italo americano, un vero Eroe negli USA. Non dovremmo dimenticarlo quando qualcuno alla frontiera ci chiede aiuto ed asilo</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="fbPhotoCaptionText">Questo post è tratto dal sito di TACTICAL NEWS MAGAZINE e racconta la storia del </span><span class="fbPhotoCaptionText">sergente paracadutista italo-americano Salvatore Giunta, di origine siciliana, il primo soldato Usa vivente a ricevere la Medaglia d'Onore dalla fine della Guerra del Vietnam.</span></div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBX79WszoksM7pHI96Udx7EulqfTPSJVimDMN8ryAc2Px0vhpXyjM1QXNhujjCA2EzO2FyjcP_mQmIFQhB_l-0cQSbRRakUXl6N0jTMFP4kc5txwlerzvFmPtZZwGqtIKhkw3dDH7_DAo/s1600/staff-sgt-salvatore-giunta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBX79WszoksM7pHI96Udx7EulqfTPSJVimDMN8ryAc2Px0vhpXyjM1QXNhujjCA2EzO2FyjcP_mQmIFQhB_l-0cQSbRRakUXl6N0jTMFP4kc5txwlerzvFmPtZZwGqtIKhkw3dDH7_DAo/s400/staff-sgt-salvatore-giunta.jpg" width="400" /></a></div><div style="text-align: center;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span class="fbPhotoCaptionText">Durante un'intervista televisiva alla domanda che cosa aveva provato nel ricevere la decorazione dal Presidente degli Stati uniti ha detto: "...da una parte è un grande onore, ma dall'altra il pensiero va inevitabilmente ai compagni che non sono più in vita". </span></div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNjzJA5dq_TUAAJzPObL-GePEbAixNCjrX71mMEvN_TTnxILQMSCBX0r6zHjreX0dPix4nSKLkeZViMaByls3njOVHy6X4cj6IXJowS-l153DeBW-QFa6IqrBS1l83f_8omhj9Qt0QkqE/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="278" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNjzJA5dq_TUAAJzPObL-GePEbAixNCjrX71mMEvN_TTnxILQMSCBX0r6zHjreX0dPix4nSKLkeZViMaByls3njOVHy6X4cj6IXJowS-l153DeBW-QFa6IqrBS1l83f_8omhj9Qt0QkqE/s400/images.jpg" width="400" /></a></div><div style="text-align: center;"><span class="fbPhotoCaptionText"></span><br />
<span class="fbPhotoCaptionText"></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="fbPhotoCaptionText">Giunta, della 173a brigata aerotrasportata, ha ricevuto la decorazione per avere salvato la vita a diversi compagni feriti quando il suo plotone cadde in una imboscata dei Talebani nell'ottobre 2007 in Afghanistan. Iuna delle più violente battaglie nella valle di Korengal, è riuscito da solo a resistere ad un assalto di decine di talebani. 25 anni, americano con origini italiane, si è guadagnato la medaglia nella valle di Korengal, provincia di Kunar, Afghanistan. Un posto molto vicino all' Inferno, infestato dai talebani.<br />
<br />
I FATTI <br />
È la notte del 25 ottobre 2007. Giunta è su un crinale, in coda a una fila di parà. Avanzano con cautela, ma finiscono comunque in una trappola. Ben preparata. Gli insorti si sono disposti a L, una manovra che se è eseguita correttamente permette di spazzare via un plotone intero. E i talebani ci provano aprendo un fuoco intenso puntando sulla metà della fila. È il «muro di piombo»: una tattica per spezzare il reparto nemico e poter catturare i militari isolati. In pochi istanti cadono, feriti, gli uomini in testa. Il soldato Eckrode, i sergenti Erick Gallardo e Joshua Brennan, il medico Hugo Mendoza che spira, poco dopo, per un' emorragia. Piovono proiettili e granate. Un colpo raggiunge al petto Giunta, ma per fortuna il suo giubbotto in kevlar resiste. <br />
<br />
Ammaccato, «Sal» si rimette in piedi, cerca di capire la situazione. Scorge più avanti i compagni sotto tiro, uno ha la mitragliatrice inceppata. Passano pochi secondi - «10 o 15 al massimo», dirà il sergente - e Giunta va al contrattacco. Con due parà avanza sparando per raggiungere Eckrode. Ci riesce. Lascia gli altri ad assistere il ferito e, da solo, prosegue verso una coppia di talebani. Si è accorto che stanno per trascinare via il sergente Joshua Brennan. Per Sal il compagno è più di un commilitone, è come un fratello. Non vuole lasciarlo nelle mani dei terroristi. Lancia l' ultima granata, svuota il caricatore. La carica disperata ha successo. Uccide un talebano e costringe alla fuga l' altro. Sal resta con Brennan in attesa dell' elicottero. Joshua chiede della morfina per placare il dolore. Giunta lo rincuora: «Presto sarai fuori di qua». Invece il sergente Brennan muore qualche ora più tardi. Quando, mesi dopo, Giunta descriverà la battaglia non parlerà da Rambo. «Non sono corso in mezzo ai proiettili per salvare un commilitone. Non ho fatto nulla di coraggioso o eroico. Volevo solo essere al suo fianco, nascondermi dietro la stessa roccia e sparare sul nemico». Sal - dicono gli istruttori - si è comportato nel modo giusto. Quando sei sotto il fuoco devi prendere la decisione migliore non per te ma per il team. Solo così puoi tirarti fuori dai guai e sopravvivere. </span></div><span class="fbPhotoCaptionText"><br />
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLohAjqSrw4cfu2-SXoNWSRIV7i7SPZ1V6NDv68ndxmrAlqVVGePvOhJifsMpc5Ak0BmclsNY4RFSxAYVpeL_H-SIWOzMkiJqM9Bpx-cXkz77JSCMamkTZNEHfWAnf96ju2kTibX3pA4g/s1600/afghan.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLohAjqSrw4cfu2-SXoNWSRIV7i7SPZ1V6NDv68ndxmrAlqVVGePvOhJifsMpc5Ak0BmclsNY4RFSxAYVpeL_H-SIWOzMkiJqM9Bpx-cXkz77JSCMamkTZNEHfWAnf96ju2kTibX3pA4g/s400/afghan.jpg" width="400" /></a></div><div style="text-align: center;"><span class="fbPhotoCaptionText"></span><br />
<span class="fbPhotoCaptionText"></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="fbPhotoCaptionText">Giunta lo ha ripetuto ai suoi genitori, Steve e Rose: «La medaglia dovrebbe andare al soldato che era alla mia destra e a quello alla mia sinistra». Insieme al riconoscimento ufficiale, è arrivato ancora un grazie dalla madre e dal padre di Joshua Brennan. «Sal ha riportato casa il corpo di nostro figlio e abbiamo potuto celebrare un funerale con la bara aperta. Chissà cosa avrebbero potuto fare di lui i talebani...». Giunta è rientrato, dopo due turni afghani, alla base americana di Vicenza, dove vive con la moglie Jenny. E i ribelli sono tornati nella valle di Korengar: il Pentagono ha deciso di lasciare la regione dopo aver perso 40 soldati in cinque anni. Giunta, che è adesso dislocato a Vicenza, ha detto di non avere fatto niente di straordinario: "Tutti al mio posto avrebbero fatto la stessa cosa", afferma. "Sono forti le memorie delle persone con cui vorrei condividere questo onore - ha detto in una intervista via satellite da Vicenza - ma non avrò più questa opportunità perché non sono più in vita". La moglie Jenny, intervistata al suo fianco, ha detto di sperare che il marito "non sarà più dislocato in zona di combattimento perché non è facile vivere col pensiero del pericolo al quale la persona che ami è esposta". Dalla Guerra di Seccessione nel 1862 sono state assegnate solo 3.466 Medaglie d'Onore del Congresso. Il soldato cui viene conferita, a prescidere dal grado, ha il diritto di essere salutato militarmente per primo da tutti i generali e ammiragli e anche dallo stesso presidente, il comandante in capo delle Forze Armate.</span></div><div style="text-align: center;"><br />
</div></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4370173620015857541.post-3685393238821917252011-08-15T01:31:00.000-07:002011-08-29T01:13:32.526-07:00IL VALORE DELLE COSE NELLA FOB LAVAREDO A BAKWA<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiboafYdhnb3JX7GeG9d2yIM85lKYVuZeptYvt4eyFH5Azt9ihBu24NRBSbb34KqUANk55pzcG9SQnYDv08kGuaLR9vJE5G28i-F3_vKDFaFO_81uMNo2Zz4ycsmhFmt7o9Yy_yaRmHCzQ/s1600/_MG_4703.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiboafYdhnb3JX7GeG9d2yIM85lKYVuZeptYvt4eyFH5Azt9ihBu24NRBSbb34KqUANk55pzcG9SQnYDv08kGuaLR9vJE5G28i-F3_vKDFaFO_81uMNo2Zz4ycsmhFmt7o9Yy_yaRmHCzQ/s400/_MG_4703.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjezHLp3plYGVZYLBWM4ANcvQpHwF2eHVIvrIfuV_nK7lEETDqYLHu4S8XhqUQ4vH9Q8M2-aJlFzDMWqon6WjrUdRrDmjvb_LZhd8dtR_VXRtm-NEBEH2xonObQ6nIB4x7wuGjtGiH6OpM/s1600/_MG_8288.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjezHLp3plYGVZYLBWM4ANcvQpHwF2eHVIvrIfuV_nK7lEETDqYLHu4S8XhqUQ4vH9Q8M2-aJlFzDMWqon6WjrUdRrDmjvb_LZhd8dtR_VXRtm-NEBEH2xonObQ6nIB4x7wuGjtGiH6OpM/s400/_MG_8288.jpg" width="400" /></a><span style="font-size: large;"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3}"> </span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: right;"><span style="font-size: large;"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3}"> <span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Foto: Giuseppe Lami</span></span></span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: large;"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3}"><i>Bakwa, Afghanistan, 4 agosto 2011-FOB Lavaredo</i></span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: large;"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3}">Cari amici, rileggendo i testi mi accorgo che sono pieni di refusi ed a volte anche di errori di sintassi... mi scuso per questo, ma non ho fisicamente tempo di limare i <i>post</i> scritti sempre di getto ed in situazioni di disagio. Vi ringrazio per i commenti e l'attenzione che ci dedicate che vi assicuro sono per noi un motivo in più per giustificare la nostra presenza in questo paese martoriato dalla violenza che nasce da<span class="text_exposed_show">lla miseria e dall'ignoranza. Tutti i soldati italiani e i membri dei corpi militarizzati dello Stato che abbiamo incontrato qui in Afghanistan in questi ultimi 12 mesi sono veramente in gamba, equilibrati e professionali. Tra questi i "ragazzi" del 186° Reggimento Paracadutisti ed i Guastatori della XXI Compagnia dell'8° Reggimento di Legnago che presidiano il distretto di Bakwa hanno qualche cosa di speciale, che scorre nelle loro vene e che lubrifica i loro cuori. Ieri notte eravamo stipati dentro la tenda che fa da mensa, dove abbiamo assistito alla consegna dei gradi di capitano al tenente Cercone da parte del col. Lorenzo d'Addario, che ha anche fatto un discorso di addio ai suoi paracadutisti perché sta per lasciare il comando del 186°, ed i suoi ragazzi lo hanno ringraziato urlando <i>Folgore</i>! Poi, spontaneamente, hanno intonato "<i>Quando più aspra in guerra....</i>" il comandante del 186° che aveva già abbandonato la tenda è rientrato dalla porta posteriore ed in piedi sulla tavolata centrale della mensa ha cantato con i suoi ragazzi. Non esistono parole, video e fotografie per descrivere o raccontare le emozioni ed i sentimenti che hanno scompigliato i pensieri di tutti quanti... un momento magico che ha fatto vibrare le corde dell’anima ed anche io, nonostante il mio inveterato cinismo, ho sentito gli occhi inumidirsi al punto tale che non riuscivo più a mettere a fuoco e anche adesso che scrivo faccio fatica a controllare le emozioni nel tentativo di raccontare questo privilegio che la vita ha riservato a me ed al mio compagno d’avventura Giuseppe Lami. Ecco perché il nostro vero “salario” sono i vostri commenti che ci spingono a lavorare sempre con maggiore impegno per divulgare le storie e le esperienze degli italiani in uniforme, così degnamente rappresentati dai ragazzi della FOB Lavaredo, qui a Bakwa, Afghanistan, nel mese di agosto dell’A.D. 2011.</span></span></span></div><div align="right" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: right;"><span style="font-size: small;"><span lang="EN-US">Antonello Tiracchia*, <i>Bakwa, FOB Lavaredo - 3 agosto 2011</i></span></span><span style="font-size: small;"><i> </i></span><br />
<span style="font-size: small;"><i>*Inviato di Tactical News Magazine in Afghanistan</i></span></div><h6 class="uiStreamMessage" data-ft="{"type":1}" style="font-weight: normal; text-align: right;"><span style="font-size: large;"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3}"><span class="text_exposed_show"> </span></span></span></h6><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxQPDxT0z_kgIW8sIamLJV9v-CnaT4SoB44t8evSa_E-ZT3ZG5Mi4TIOOfEdaOAzyTPmiSo1Ra7-pR-udxWb7Bwfhx03ZmjCQLM55nS9bHdSOBpOmgeWdTQ7_rjecY2LLLC1lXtVFnJbE/s1600/D%2527ADDARIO_CANTO.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="232" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxQPDxT0z_kgIW8sIamLJV9v-CnaT4SoB44t8evSa_E-ZT3ZG5Mi4TIOOfEdaOAzyTPmiSo1Ra7-pR-udxWb7Bwfhx03ZmjCQLM55nS9bHdSOBpOmgeWdTQ7_rjecY2LLLC1lXtVFnJbE/s400/D%2527ADDARIO_CANTO.bmp" width="400" /></a></div><h6 class="uiStreamMessage" data-ft="{"type":1}" style="font-weight: normal; text-align: center;"><span style="font-size: large;"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3}"><span class="text_exposed_show"> </span></span></span><span style="font-size: small;"><i>Postato sul sito di Facebook di TNM il 4 agosto: <b style="color: red;">10.023 </b>visualizzazioni dopo 12 ore!</i></span></h6></div>Unknownnoreply@blogger.com0Sulṯāne Bakwā Kāṟēz, Afghanistan32.2533333 62.958611099999985-3.2786197 3.1929860999999846 67.7852863 122.72423609999998tag:blogger.com,1999:blog-4370173620015857541.post-63487811360664913192011-08-13T23:33:00.000-07:002011-08-24T12:47:49.219-07:00COSE CHE NON SI POSSONO COMPRARE<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYgUfTGYL1No8y-xuqyOeLwTyH8e668gHaNSmGy6tf_kcgmj0f2DjMuKqjYITwd_R3IEjPmdOuiEl-9_FnbDVEDJ7LplfJ9Q6wZJgSiUVM3lFGkqzuFJs97lIzCV5LfwlPPj4KT4lX-U4/s1600/_MG_5824.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br />
</a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQD4IVc6488unBmyiQhdGtg0U2yVUoKse8NzNr1uzOsxY7-lvH9ij5SLSW30aql4rCpvscUR4QExmmUx7yvH6smY6cMyBIxl1z0pbGxMuToJrOiZpPVDZST44L7y3k5awDzQj2SDBfjko/s1600/_MG_5823.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQD4IVc6488unBmyiQhdGtg0U2yVUoKse8NzNr1uzOsxY7-lvH9ij5SLSW30aql4rCpvscUR4QExmmUx7yvH6smY6cMyBIxl1z0pbGxMuToJrOiZpPVDZST44L7y3k5awDzQj2SDBfjko/s400/_MG_5823.jpg" width="400" /> </a></div><div class="separator" style="clear: both; font-family: Verdana,sans-serif; text-align: left;">Foto di Giuseppe Lami</div><h6 class="uiStreamMessage" data-ft="{"type":1}"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3}"><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-weight: normal;">Questo è un fatto molto personale ma che nasconde una grande verità: è la conferma che L’ESCLUSIVO CATALOGO DELLE COSE CHE NON SI POSSONO COMPRARE può diventare sempre più vasto per chi ha voglia di cercare. Per esempio trovarsi ad Herat, Afghanistan nord occidentale, ed avere l’onore di farsi sistemare il basco dal generale Carmine Masiello, comandante della Brigata Paracadutisti Folgore e comandante del RC-W e poi posare shoulder-to-shoulder insieme a lui per una ripresa video ed una fotografia è una di quelle realtà che non si possono comprare!</span></span></span></h6><h6 class="uiStreamMessage" data-ft="{"type":1}" style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYgUfTGYL1No8y-xuqyOeLwTyH8e668gHaNSmGy6tf_kcgmj0f2DjMuKqjYITwd_R3IEjPmdOuiEl-9_FnbDVEDJ7LplfJ9Q6wZJgSiUVM3lFGkqzuFJs97lIzCV5LfwlPPj4KT4lX-U4/s1600/_MG_5824.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYgUfTGYL1No8y-xuqyOeLwTyH8e668gHaNSmGy6tf_kcgmj0f2DjMuKqjYITwd_R3IEjPmdOuiEl-9_FnbDVEDJ7LplfJ9Q6wZJgSiUVM3lFGkqzuFJs97lIzCV5LfwlPPj4KT4lX-U4/s400/_MG_5824.jpg" width="400" /></a><span class="messageBody" data-ft="{"type":3}"><span style="font-size: large;"><span style="font-weight: normal;"> </span></span></span></h6><div align="right" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: right;"><span style="font-size: small;"><span lang="EN-US">Antonello Tiracchia*, <i>Herat, Camp Arena RC-W - 9 agosto 2011</i></span></span><span style="font-size: small;"><i> </i></span><br />
<span style="font-size: small;"><i>*Inviato di Tactical News Magazine in Afghanistan</i></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7BTO3EvAS6KdKs5iwvhDvHfTqs30Gj3xRYCNMAiv0VVAJxwGVkBQy5alkB7-Qwddke8DpC1GjzcvB9ZaeO18iL8I9T9PLb4tpxnxIBrjxYUao8P4AYN1n2cFz-YPXCQEbhWzqW2Do0bE/s1600/MAISIELLO_BASCO.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="295" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7BTO3EvAS6KdKs5iwvhDvHfTqs30Gj3xRYCNMAiv0VVAJxwGVkBQy5alkB7-Qwddke8DpC1GjzcvB9ZaeO18iL8I9T9PLb4tpxnxIBrjxYUao8P4AYN1n2cFz-YPXCQEbhWzqW2Do0bE/s400/MAISIELLO_BASCO.bmp" width="400" /></a></div><div style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"><i>Postato sul sito di Facebook di TNM il 10 agosto: <b style="color: red;">9.522 </b>visualizzazioni dopo 24 ore.<br />
</i></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcy5xo785WjkE9QwjeaDaI3dwtKvaK7DCAPTE0SQJXTB38togho6SgeJk_JA_0GZH_uUZaHJ8hnVDHLUnnEXRxGp3tFx7GRMekpFn6GO19VbMAYhEj6hoZC3yO1wpghzN_iEU8eqElSY0/s1600/MAISIELLO_BASCO.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br />
</a></div><h6 class="uiStreamMessage" data-ft="{"type":1}"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3}"><span style="font-size: large;"><span style="font-weight: normal;"> </span></span></span></h6></div>Unknownnoreply@blogger.com0Herat, Afghanistan34.3739 62.17920000000003734.3624 62.169100000000036 34.3854 62.189300000000038tag:blogger.com,1999:blog-4370173620015857541.post-51357878551237321592011-08-12T10:23:00.000-07:002011-08-13T23:27:50.170-07:00I TIRATORI DI BAKWA<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">(Questo post è tratto dal diario Afghanistan Felix pubblicato sul sito di Facebook della rivista TACTICAL NEWS MAGAZINE tra il 16 luglio ed il 10 agosto 2011- Per gentile concessione dell'Editore)</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPQt9OxwTujaUgt7HurUHg2qCzn1zrIDVGsx5FRNZFmIvfN4MU0qXNZp7dXpOnCfYnJGX5kJuNYn-A1caMknqOCYC2vsFzzlt_DuJDy4zpsKoWWIRToQJdGVCpXzo6YvtXy4Y2Ao56OK4/s1600/_MG_4583.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br />
</a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjawUEWjRMNdbbQIN4-7CdXnLgT80gmH6Uw7mQJ7UquUPJQZa-paURvmj5O2vtTAltyt1pC7bODrklT21ewqGyheyhBc1Vs5EbeNmnIRO6UapkBEqB4bS-356EUDrfIbYLCdnu5qFYrq08/s1600/_MG_8172.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjawUEWjRMNdbbQIN4-7CdXnLgT80gmH6Uw7mQJ7UquUPJQZa-paURvmj5O2vtTAltyt1pC7bODrklT21ewqGyheyhBc1Vs5EbeNmnIRO6UapkBEqB4bS-356EUDrfIbYLCdnu5qFYrq08/s400/_MG_8172.jpg" width="400" /> </a><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: right;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: small;">foto: Giuseppe Lami</span> </span></div></div><span style="font-size: large;"> </span><br />
<div class="MsoNormal" style="color: black; line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt;"><span style="font-size: large;">Scusate ma oggi sono sul polemico spinto, se siete buoni d’animo cambiate post! Innanzitutto io e Giuseppe siamo reduci da una scorta ad una colonna di oltre 200 mezzi che<a href="http://www.blogger.com/post-edit.g?blogID=4370173620015857541&postID=5135787855123732159" name="_GoBack"> </a>ha avuto come <i>start line</i> la nostra sveglia alle 4 di mattina a Bakwa e la <i>end line</i> alle 23 quando abbiamo raggiunto Farah e ci siamo buttati su una cosa polverosa che qui chiamano branda. Ho perso inoltre i miei occhiali e le mie dita, leggiadre come hot dog, si ingarbugliano sulla tastiera del note book il cui schermo è una cosa luminosa e annebbiata piena di polvere, come del resto tutto qui. Chiaro? Avete copiato il <i>mike</i> dello scenario odierno? Bene, allora procediamo con il nostro diario.</span></div><span style="color: black; font-size: large;"> </span><br />
<div class="MsoNormal" style="color: black; line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt;"><span style="font-size: large;">La notte a Bakwa ti addormenti a pelle di leone per il caldo, la fatica ed i disagi (parlo naturalmente di me che sono, come dire, leggermente vintage) accompagnato dal suono di armi automatiche. Non ci fa caso nessuno ed anche noi ci siamo abituati. Sono i militari afghani dell’ANA che hanno il campo confinante con il nostro e nel dubbio, quando qualcosa non li convince, prima sparano... </span></div><span style="color: black; font-size: large;"> </span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjH7KMYjbZEYP_4EuP4Ijt1mVbiYPS2xfiEtSmZ_P5v1C-oMan-648_63M_LINzf3_NkX1ED8hraipgAqYzHPLU9T_0H7ayjDLuaBsX9hqqcJAhQAC1uG9LCbJju2RmoVOq-4_r3YPI5Ls/s1600/IMG_3910_proof.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjH7KMYjbZEYP_4EuP4Ijt1mVbiYPS2xfiEtSmZ_P5v1C-oMan-648_63M_LINzf3_NkX1ED8hraipgAqYzHPLU9T_0H7ayjDLuaBsX9hqqcJAhQAC1uG9LCbJju2RmoVOq-4_r3YPI5Ls/s400/IMG_3910_proof.jpg" width="400" /></a><span style="font-size: large;"><span style="color: black;"><span style="color: black; font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;"> </span></span></span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="color: black; font-family: Verdana,sans-serif;">foto: Leonardo Arenare</span></span></span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt;"><span style="font-size: large;"><span style="color: black;">Quando la situazione diventa più complessa ed il sofisticato sistema di difesa del campo lo ritiene opportuno intervengono i ragazzi del plotone mortai che sparano un colpo di 120. In questo caso anche se vuoi dormire e continuare a fare l’indifferente non ci riesci. La terra trema anticipata da un tonfo sordo come se fosse colpita da una locomotiva lasciata cadere da un centinaio di metri di altezza e dentro la tenda quintali di polvere, annidati dovunque, </span>per il contraccolpo si spandono per l’aria. Se il mortaio non basta scatta l’allarme e smadonnando ci si ritira dentro i rifugi. A quel punto, prima di sparare raffiche di mitragliatrici di tutti i calibri, sulle altane arrivano i tiratori scelti. Il loro compito è quello di dissuadere con un tiro selettivo i “tango” nottambuli che approfittano della notte per spargere di IED la zona circostante la base. Questa massa variegata di delinquenti comuni e di “illuminati dal verbo di Allah” sanno che gli IED sono la loro unica arma efficace per quanto vile e subdola. Poveretti, vanno capiti! Tutte le volte che hanno provato ad ingaggiare uno scontro diretto con i nostri le hanno prese di santa ragione, scatenando urla di dolore tra i loro sostenitori italiani, con cui hanno in comune il tumore del dogma e l’odio preconcetto per l’Occidente; ma di questo avremo occasione di scrivere nel dettaglio sulle pagine della rivista, adesso torniamo a Bakwa sotto un ipotetico attacco.</span></div><span style="font-size: large;"> </span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt;"><span style="font-size: large;">Per un raggio di diversi chilometri la zona che circonda la base è identificata da precisi target e settori di tiro. Sulla testa della base un pallone frenato controlla con camere termiche e altre diavolerie elettroniche alla star trek cosa succede.</span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt;"></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPQt9OxwTujaUgt7HurUHg2qCzn1zrIDVGsx5FRNZFmIvfN4MU0qXNZp7dXpOnCfYnJGX5kJuNYn-A1caMknqOCYC2vsFzzlt_DuJDy4zpsKoWWIRToQJdGVCpXzo6YvtXy4Y2Ao56OK4/s1600/_MG_4583.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPQt9OxwTujaUgt7HurUHg2qCzn1zrIDVGsx5FRNZFmIvfN4MU0qXNZp7dXpOnCfYnJGX5kJuNYn-A1caMknqOCYC2vsFzzlt_DuJDy4zpsKoWWIRToQJdGVCpXzo6YvtXy4Y2Ao56OK4/s400/_MG_4583.jpg" width="400" /></a><span style="font-size: large;"> </span><span style="color: black;"></span> </div><div style="text-align: right;"><span style="color: black;"> </span></div><div style="text-align: right;"></div><div style="text-align: right;"></div><div style="text-align: right;"></div><div style="text-align: right;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAjaLZwjdne5tJyd-EjVf3nef0FBgn_Df34v1P3Hq8rdjgMywi261Fe8DIyD8rvxE_vRPNiwrNfmwCr0qPSSvPEVUp5r4H_hsje0CJoQwqTtLn2Rm7Ym0PnBZOStgXuJ2cgVxv5YtREnA/s400/_MG_4387.jpg" width="400" /><span style="font-size: large;"> </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;"><br />
</div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLJoyhtsboRs9y6iuzeMeHkSkVrsuHSg3S63ihtk4n8Yu9JIvNSVGKG8owTxPqlT1tweZUBn3u6-ycp1G5IuDUS0FSCMEqrac66qJByXBvBgTpxEK9_edRUKrwrD0GxX2J-K1XcDycDqc/s1600/_MG_4460.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLJoyhtsboRs9y6iuzeMeHkSkVrsuHSg3S63ihtk4n8Yu9JIvNSVGKG8owTxPqlT1tweZUBn3u6-ycp1G5IuDUS0FSCMEqrac66qJByXBvBgTpxEK9_edRUKrwrD0GxX2J-K1XcDycDqc/s400/_MG_4460.jpg" width="400" /></a><span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;">Foto: Giuseppe Lami</span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt;"><br />
<span style="font-size: large;">I tiratori scelti, anche di notte, raggiungono le loro postazioni e identificati i loro bersagli decidono di intervenire con il Barrett M107 cal. 12,7 (che botto ragazzi!) o con il Sako .338 Lapua Magnum che sarà più “piccolino” ma anche lui mi dicono fa tanta “bua”. Il puntatore traguarda il target (già identificato da una serie di rilevamenti precedenti) e il tiratore spara, infilando i suoi copi in “sagome virtuali” che vanno dai 25x25 cm di ingombro in su, a seconda della distanza. Periodicamente il team riverifica i target sul terreno sparando alcuni colpi. Se poi nel caso di un tentativo di disturbo o di allocazione di un IED i “tango” dovessero insistere e non si fanno “intimidire” dai colpi di dissuasione dei tiratori la situazione diventa “politicamente scorretta” ed il fuoco da selettivo e intimidatorio diventa di neutralizzazione che è un modo “politicamente corretto” per dire che i nostri fanno la “bua finale” a quegli “eroici difensori della libertà" con grande dispiacere dei pacifinti nostrani! </span></div><span style="font-size: large;"> </span><br />
<div align="right" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: right;"><span style="font-size: small;"><span lang="EN-US">Antonello Tiracchia*, <i>Bakwa, Task Force South-East - agosto 2011</i></span></span><span style="font-size: small;"><i> </i></span><br />
<span style="font-size: small;"><i>*Inviato di Tactical News Magazine in Afghanistan</i></span></div><span style="font-size: small;"><i></i></span></div>Unknownnoreply@blogger.com0Sulṯāne Bakwā Kāṟēz, Afghanistan32.2533333 62.958611099999985-3.2786197 3.1929860999999846 67.7852863 122.72423609999998tag:blogger.com,1999:blog-4370173620015857541.post-81095227496830713762011-08-12T07:42:00.000-07:002011-08-14T23:51:54.484-07:00IL GIORNO DELLO SCIACALLO<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: large;">Questo che segue è l'editoriale del n.7 della Rivista </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: large;">TACTICAL NEWS MAGAZINE attualmente in edicola</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjY_PwZnvt2qavAYRCuo2x4kcZ9mCs6OEqq26c7S7oJqbTqp1yDMXQbj9arz3Rl_2YtgL_V5jj6T3vBS8UTmM_b0TLx5zWOgeUCLmvCgqsjf3r_B1hMWlYJTc9puojXDxIPkp4ns6rHJbY/s1600/TNM_7.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjY_PwZnvt2qavAYRCuo2x4kcZ9mCs6OEqq26c7S7oJqbTqp1yDMXQbj9arz3Rl_2YtgL_V5jj6T3vBS8UTmM_b0TLx5zWOgeUCLmvCgqsjf3r_B1hMWlYJTc9puojXDxIPkp4ns6rHJbY/s400/TNM_7.jpg" width="291" /></a></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 6; text-align: justify;"><span style="font-size: 16pt;"><br />
</span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 6; text-align: justify;"><span style="font-size: 16pt;">Ma che democrazia è quella dove alcuni parlamentari eletti con i voti di pochi cittadini ma pagati con lo stipendio di <b>tutti</b> - quindi di fatto <i style="mso-bidi-font-style: normal;">nostri</i> dipendenti - appena possono rimestano impunemente sulla morte dei nostri soldati per uno straccio di visibilità mediatica? </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 6; text-align: justify;"><span style="font-size: 16pt;">Mi riferisco in particolar modo a un politico italiano che ha fatto della legalità e della lotta contro il crimine la sua bandiera. Oggi ad Herat ho visto su SKY TG24 la sua esternazione a commento della morte del caporale maggiore paracadutista del Reggimento Nembo David Tobini. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 6; text-align: justify;"><span style="font-size: 16pt;">Il politico in questione ha detto:… <b><i style="mso-bidi-font-style: normal;">che dobbiamo tornare a casa, andare via dall’Afghanistan perché la guerra è anticostituzionale</i>!</b></span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 6; text-align: justify;"><span style="font-size: 16pt;">Queste affermazioni non sono accettabili per vari motivi, soprattutto da un esponente del parlamento che per principio immaginiamo colto e leale. Innanzitutto in Afghanistan non c’è una guerra e la Costituzione della Repubblica Italiana prima di invocarla andrebbe letta; in particolare l’art. 11 dopo averlo sillabato con attenzione sino in fondo andrebbe anche capito. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 6; text-align: justify;"><span style="font-size: 16pt;">L’ignoranza, nel senso di parlare di qualche cosa che si ignora, non è accettabile da un parlamentare visto che ha i mezzi per sopperire alla sua approssimazione, a meno che non sia strumentale, chiedendo informazioni precise al suo numeroso esercito di consulenti e portaborse, anche questi pagati da tutti noi. Se poi il parlamentare per un’infima manciata di voti rimesta sulla morte di un servitore della Repubblica, caduto mentre compie il proprio dovere, questo parlamentare è uno sciacallo. Non mi riferisco specificatamente al politico che ho citato come esempio, ma a tutti coloro che lo seguono in questa squallida farsa mal camuffata da libertà di espressione democratica.</span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 6; text-align: justify;"><span style="font-size: 16pt;">Chiedere unilateralmente il ritiro delle nostre Forze Armate dall’Afghanistan ogni volta che muore un nostro soldato è come chiedere lo scioglimento delle forze di polizia ogni qualvolta un loro esponente perde la vita ad opera della malavita; ma significherebbe anche uscire dal contesto internazionale dove la nostra credibilità è data in gran parte da ciò che fanno i nostri militari in Afghanistan e non certo dalle dichiarazioni di alcuni parlamentari nostrani a caccia di voti.</span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 6; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 6; text-align: justify;"><span style="font-size: 16pt;">Il 25 luglio eravamo a Shindand, dormendo in tenda come tutti i nostri soldati presenti in quella base e ci siamo alzati all’alba per documentare un <i style="mso-bidi-font-style: normal;">check point</i> con l'11° Reggimento Bersaglieri. Trenta chilometri in tre ore, a bordo del Lince, per scortare un carico di materiale di costruzione destinato ad un posto di polizia a protezione del bazar di Shindand e poi due ore a 48° senza un filo d'ombra che non fosse la nostra, smerigliati da un vento rovente, poi altre tre ore di Lince per tornare indietro. Per me ed il mio collega Giuseppe Lami è stato certamente faticoso, anche i rischi erano (quasi) gli stessi dei bersaglieri dell’11°. C’è però una sostanziale differenza: noi siamo degli osservatori occasionali, loro, i nostri soldati, fanno questo tutti giorni su mandato del Parlamento! </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 6; text-align: justify;"><span style="font-size: 16pt;">Durante l’operazione abbiamo saputo di David Tobini, morto durante un combattimento a seguito di un’azione militare delle truppe afghane, a cui noi diamo supporto, per instaurare un regime di legalità in un paese per decenni privo di qualsiasi regime che non fosse violenza e sopruso.</span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 6; text-align: justify;"><span style="font-size: 16pt;">Siamo quindi ripartiti la sera stessa con un convoglio di Lince scortati da due Freccia per essere presenti, dopo tre ore di Ring Road, all’apertura della camera ardente a Piazza Italia 150. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 6; text-align: justify;"><span style="font-size: 16pt;">Per me e Giuseppe Lami è la seconda volta che partecipiamo, sempre qui ad Herat, ad una simile cerimonia in poco più di 6 mesi. È un'esperienza che lascia il segno anche a chi ne ha già molti, di segni. L'opinione pubblica - ma soprattutto la classe politica - dovrebbe prendere atto che i nostri soldati qui stanno facendo un lavoro fantastico sul piano della <i style="mso-bidi-font-style: normal;">governance</i> e di conseguenza anche sotto il profilo umanitario, ma stanno anche scompigliando le carte di innumerevoli gruppi armati che si contendono con la violenza e sistemi "mafiosi" il controllo del territorio. I soldati possono anche distribuire nutella e coperte ma la loro missione primaria è un'altra: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">peace keeping</i> vuol dire che si deve porre fine ad una situazione conflittuale, quando questa sarà finita ci sarà la pace. La <i style="mso-bidi-font-style: normal;">mission</i> primaria dei soldati è proprio questa: conquistare la pace <i style="mso-bidi-font-style: normal;">anche</i> con l'uso delle armi, tutto il resto sono solo corollari e chiacchere da bar. Non riconoscerlo, non ammetterlo, non dirlo all’opinione pubblica o mimetizzarlo come un viaggio di anime pie della <i style="mso-bidi-font-style: normal;">caritas</i> con panettoni e magliette di lana è un'offesa alla memoria dei nostri militari che sono morti facendo il loro dovere su mandato del Parlamento ed è un'ignobile speculazione sul dolore dei famigliari. Se un’errata interpretazione del concetto di democrazia coincide con il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">politicamente corretto</i> dei cacciatori di consensi elettorali alla maniera di alcuni nostri politici io voglio essere molto scorretto dicendo che i Funerali di Stato sono diventati una passerella delle vanità della classe politica e pertanto proporrei meno omelie politiche e più intime cerimonie militari, che piacciono ai soldati e questo è più che appagante, perché sono loro a morire! Poi vorrei che alle parole di circostanza seguissero fatti concreti! Perché è dopo i funerali - quando le porte della basilica si sono chiuse ed tecnici delle emittenti televisive sono da qualche altra parte a documentare ballerini sotto le stelle o partite di calcio - che si capisce quanto la classe politica ama e rispetta i propri soldati, in base a quanto fa per i famigliari in termini concreti, reali e duraturi nel tempo.</span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 6; text-align: justify;"><span style="font-size: 16pt;">Nel frattempo i media di riferimento, invece di interpretare i fatti in base al gruppo politico di appartenenza, iniziando ad informare sui fatti in quanto tali impedirebbero a molti esponenti del parlamento di fare meschine figure.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFytsKbJyGA8uejmhAjPSV3ihnch63oG4nJkGfJhZbhs-cDjXNWibxztSIfcB4XCI6U8Q7Ax5g5r87OwCjurTWNca5M9TVeihDkJ77GiOf26ggc6Jd1e1sEBdqnHafX0-qTf87A7vFPds/s1600/20110727_tobini-madre.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="273" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFytsKbJyGA8uejmhAjPSV3ihnch63oG4nJkGfJhZbhs-cDjXNWibxztSIfcB4XCI6U8Q7Ax5g5r87OwCjurTWNca5M9TVeihDkJ77GiOf26ggc6Jd1e1sEBdqnHafX0-qTf87A7vFPds/s400/20110727_tobini-madre.jpg" width="400" /></a></div><div style="text-align: center;"><div style="text-align: center;"><span style="font-size: small;">(Questa signora con il basco è la madre di David Tobini)</span></div><div style="text-align: center;"></div><b><span style="font-size: 16pt;"></span></b></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; mso-outline-level: 6; text-align: justify;"><b><span style="font-size: 16pt;"> 1° Caporal Maggiore David TOBINI Paracadutista del reggimento Nembo della Brigata Folgore, caduto in combattimento a Bala Mourghab (Afghanistan) il 25 luglio 2011: PRESENTE!</span></b></div><div align="right" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 6; text-align: right;"><span style="font-size: 16pt;"><span style="font-size: small;">A</span><span style="font-size: small;">ntonello Tiracchia, <i>Herat 26 luglio 2011<a href="http://www.blogger.com/post-edit.g?blogID=4370173620015857541&postID=8109522749683071376" name="_GoBack"></a></i></span></span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span style="font-size: small;"><i>(Inviato di Tactical News Magazine in Afghanistan)</i></span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAEGsVuz6JhEjUiDx3bjdQa38ykHjnY_UkpYCabIKvprr7PvCCQfgpde5rgYltcpePr84pbA5fYyCWnadTIQB0Zdpdl_vFdr-n3F6g4geZ8J9R5vo1e8RMBnCPN8c1ONzTc_mKzMepUxg/s1600/EDITORIALE_7.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="262" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAEGsVuz6JhEjUiDx3bjdQa38ykHjnY_UkpYCabIKvprr7PvCCQfgpde5rgYltcpePr84pbA5fYyCWnadTIQB0Zdpdl_vFdr-n3F6g4geZ8J9R5vo1e8RMBnCPN8c1ONzTc_mKzMepUxg/s400/EDITORIALE_7.bmp" width="400" /></a></div><div style="text-align: center;"></div><div style="font-family: Verdana,sans-serif; text-align: center;"><span style="font-size: small;">Postato su Facebook sul sito di Tactical News Magazine venerdì 12 agosto: </span></div><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="color: red;"> <b>15.776</b> </span>visualizzazioni in 24 ore! </span></span></div></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4370173620015857541.post-51471308611979356012011-07-30T04:51:00.000-07:002011-08-12T08:21:51.279-07:00L’AMICO AMERICANO<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">Distretto di Shindand - Afghanistan RC-W<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-small;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBV7MJ-QF_-uRG_0Ra4iaEAvzlvy1Xx3iA1rt_rdZ3DRXOXQgBswRNf6KodDt0xXnJRDoAVlZ2AKAWmNsJOOXg61F-qVHeCqhhqizIdwNmGGSC8H0Sf-8vIIwXxJYiaYmT4dhMY10R4sQ/s1600/JAMES.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBV7MJ-QF_-uRG_0Ra4iaEAvzlvy1Xx3iA1rt_rdZ3DRXOXQgBswRNf6KodDt0xXnJRDoAVlZ2AKAWmNsJOOXg61F-qVHeCqhhqizIdwNmGGSC8H0Sf-8vIIwXxJYiaYmT4dhMY10R4sQ/s400/JAMES.jpg" width="400" />Foto Giuseppe Lami</a></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-size: 16pt; line-height: 115%;"><br />
</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-size: 16pt; line-height: 115%;">Quanady è un piccolo villaggio a pochi chilometri da Shindand. Se siete sufficientemente sicuri di voi stessi potete andarci e fare una visita al bazar per girare qualche scena di vita quotidiana, ma andarci con un amico come James è meglio, molto meglio. Lui vive a Shindand, all’interno del compound italiano, si muove anche da solo con il suo fuoristrada, in compagnia del suo AK 47 in versione per truppe speciali, tirato a lucido che sembra nuovo e con il caricatore a mezzaluna da 30 colpi. Ha anche un’automatica ed un coltello da combattimento e sicuramente sa come usare tutti questi <i style="mso-bidi-font-style: normal;">gadgets</i>. Il suo compito è andarsene in giro per capire, dal basso, la situazione del luogo, intuendo gli umori della gente, le paure, le aspettative, i cambiamenti di equilibri di una società fragile, priva di mezzi di comunicazione ed impossibilitata a far sentire la sua voce, in continua lotta con la sopravvivenza quotidiana. James è <span style="background-color: white;"></span>formalmente un istruttore e da come si muove con un evidente passato in qualche reparto speciale. Lavora per una ONG e la sua è un’attività che potremmo definire di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">intelligence sociale</i> che richiede molto coraggio e molta esperienza. Va nei bazar, parla con la gente e scherza con i ragazzi per strada, incontra diseredati e capi villaggio e tratta tutti con la stessa tranquilla disponibilità di chi sa il fatto suo. Gli Stati Uniti stanno investendo in questa zona un mucchio di milioni dollari, hanno acquisito una vecchia ed enorme ex base sovietica e la stanno bonificando, ampliando e trasformando nella più grande base aerea del centro asia, un jet militare che decolla da qui e punta verso ovest raggiunge il confine iraniano in pochi minuti di volo! L’attività di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">contractors</i> come James, che conoscono la lingua e le usanze del luogo, è indispensabile per creare una rete di contatti, di informazioni e di consensi parallela a quella ufficiale, normalmente più algida e distratta nei confronti della vita minuta. Il suo ruolo, sotto il profilo tecnico, è quello di “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">atmospheric</i> manager” di Shindand, il termine <i style="mso-bidi-font-style: normal;">atmospheric</i> sembra più vicino alla letteratura che ad una attività operativa ma esprime benissimo il concetto di che cosa fa praticamente sul campo James che sotto il profilo umano è una persona cordialissima e molto simpatica; è una figura molto vicina ai personaggi dei film d’avventura, solo che il suo lavoro e la sua vita non sono un film. Vi assicuro, è la persona giusta per andare a spasso per i villaggi del distretto di Shindand. </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh67muAKqncSWc4ISXOg14p7hL4omBTpwp0EhK9WYCz67GwkXUEQmXb32pJdhhL8PVHBWvyq8kPJAiK_DsaB9Uko73y8U70l4Xf6bfj4HamPiiGAMOxbfhdKeTwfT8PckQOcAbqxDPwtQo/s1600/20110724+Qanavy++%2528104%2529.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh67muAKqncSWc4ISXOg14p7hL4omBTpwp0EhK9WYCz67GwkXUEQmXb32pJdhhL8PVHBWvyq8kPJAiK_DsaB9Uko73y8U70l4Xf6bfj4HamPiiGAMOxbfhdKeTwfT8PckQOcAbqxDPwtQo/s400/20110724+Qanavy++%2528104%2529.JPG" width="400" /></a></div><div class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span style="font-size: 16pt; line-height: 115%;"><span style="background-color: white;"> </span><span style="font-size: x-small;"><span style="background-color: white;">Foto serg.Caputo - 11° Rgt. Bersaglieri</span></span></span></div></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4370173620015857541.post-1868226334795769382011-07-19T03:04:00.000-07:002011-07-19T03:04:09.908-07:00AFGHANISTAN FELIX_5<div style="text-align: center;"><span style="color: red;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">Questo posto tramite il sito di Tactical News Magazine su Facebook è stato visionato nelle prime 24 ore 11.513 volte e lo 0,55% ha lasciato un commento.</span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;">QUESTA RADIO E' UN'ARMA</span></div><div style="text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKmb_Cn6iQnpNrdk5N-3vfNcegqnsgxyEzaEQTc6ZEYjKZWC4HeDBvrdMPIza0B4e9_Nm1Hk7pCAUa-caT1N9uQ1xpdHJ5XSbjLjezng9UFjLBmQnuEA_lyfNyJuNQTx8H5Qu5DVyNyvY/s1600/_DSC1915.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKmb_Cn6iQnpNrdk5N-3vfNcegqnsgxyEzaEQTc6ZEYjKZWC4HeDBvrdMPIza0B4e9_Nm1Hk7pCAUa-caT1N9uQ1xpdHJ5XSbjLjezng9UFjLBmQnuEA_lyfNyJuNQTx8H5Qu5DVyNyvY/s320/_DSC1915.JPG" width="320" /></a></div><div style="text-align: center;"><br />
</div><h6 class="uiStreamMessage" data-ft="{"type":1}" style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-weight: normal; text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3}">Herat, luglio 2011 - Questa radio è un'arma e come tale ha effetti devastanti, paragonabili a numerose raffiche da cambio canna di una MG42/59. Queste le caratteristiche tecniche: dimensioni palmari, alimentata a celle solari o a manovella, ha una torcia incorporata e se collegata ad un cellulare è in grado di caricarlo. Può essere sint<span class="text_exposed_show">onizzata su varie stazioni radio, del resto negli ultimi anni in Afghanisatn ne sono sorte decine, ed è distribuita dal 28° Reggimento Comunicazioni Operative “Pavia” che a Herat gestisce la radio SADA E AZADI WEST. Invece che pallottole cal. 7.62 NATO radio SADA E AZADI distribuisce informazioni e musica, affronta argomenti considerati tabù dagli insorgenti ma molto apprezzati dalla gente comune, quella stessa gente che ha capito che la missione di peace keeping di ISAF serve per porre fine “alla guerra” che almeno una dozzina di bande armate ha posto in atto per il controllo del territorio afghano a discapito proprio della "gente comune". Il 28° Rgt. “PAVIA” è in pratica un reparto specializzato in psy-ops ed oltre alla radio qui al RC-West gestisce un sito web e numerose altre attività di comunicazione come per esempio la redazione e la stampa di volantini e riviste. Oltre a personale dell’Esercito italiano ci lavorano giovani afghani di entrambi i sessi e ufficiali italiani della Riserva Selezionata. E’ la dimostrazione che l’informazione è un’arma, molto, molto potente ed il suo risultato si chiama libertà che è la base primaria di quella cosa di cui tutti parlano e pochi conoscono e che si chiama democrazia.</span></span></span></h6>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4370173620015857541.post-85868183473542645932011-07-06T14:52:00.000-07:002011-07-06T14:54:30.279-07:00AFGHANISTAN FELIX_4<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div style="color: red; font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: center;"><span style="font-size: 12pt;">Questo post - condensato dal post del 28 settembre e intitolato "Guerre Sguerreggiate" - è stato pubblicato il 3 di luglio </span><span style="font-size: 12pt;">sul sito di TNM su fB e al 5 di luglio </span><span style="font-size: 12pt;"> aveva totalizzato <b>11.790</b> visite con una percentuale </span><span style="font-size: 12pt;">di commenti </span><span style="font-size: 12pt;">del <b>1,28%</b> .</span></div><div style="color: red; font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: center;"><span style="font-size: 12pt;"><br />
</span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKt-Z_w2YMvklkycOCeQ_Cgz6Gy1f40jFMj7BnPIfjoBuNfX77SguNjPKhe-g_AlLgkIwy4xjoPzT3HFanqqcsKH3OlOFwFijqlVwNQb4ZQBRZt6WMZem2Aow5XiYc6b42mKeTTbsHajo/s1600/uav_firing.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKt-Z_w2YMvklkycOCeQ_Cgz6Gy1f40jFMj7BnPIfjoBuNfX77SguNjPKhe-g_AlLgkIwy4xjoPzT3HFanqqcsKH3OlOFwFijqlVwNQb4ZQBRZt6WMZem2Aow5XiYc6b42mKeTTbsHajo/s400/uav_firing.jpg" width="400" /></a></div><br />
</div><div align="left" class="MsoNormal" style="text-align: left;"><span style="font-size: 12pt;">All'alba del 17 settembre 2010 un Predator italiano inquadra l'azione di quattro insorgenti mentre piazzano un IED. </span></div><div align="left" class="MsoNormal" style="text-align: left;"><span style="font-size: 12pt;">Come altre volte in simili casi viene attivato un dispositivo di Task Force 45 che a bordo di un CH47 scortato da due Mangusta raggiunge dopo un lasso di tempo non dichiarato ma comprensibilmente lungo il luogo dove si erano arroccati i talibans che, secondo alcune indiscrezioni, conoscendo queste procedure di intervento avevano attivato una trappola. </span></div><div align="left" class="MsoNormal" style="text-align: left;"><span style="font-size: 12pt;">Durante l’operazione di bonifica furono colpiti il tenente Alessandro Romani ed il Caporal Maggiore Elio Rapisarda del Col Moschin che furono portati all’ospedale americano di Farah.Il tenente Romani vi giunse privo di vita.</span><span style="font-size: 8pt;"><br />
</span><span style="font-size: 12pt;">Il giorno dopo carabinieri del nucleo di polizia militare di Farah si recarono sul luogo del combattimento per compiere le indagini di rito senza trovare nessuna traccia dei talibans uccisi dal fuoco dei Mangusta. L’area era già stata pulita dai talibans o dai civili della zona. E' assai probabile che il Predator abbia filmato l'intera azione ma le immagini, se esistono, sono classificate per direttive ministeriali.</span><span style="font-size: 8pt;"><br style="mso-special-character: line-break;" /> <br style="mso-special-character: line-break;" /> </span><span style="font-size: 12pt;"></span></div><div align="left" class="MsoNormal" style="text-align: left;"><span style="font-size: 12pt;">I Predator americani, simili ai nostri, sono armati con missili HELLFIRE, letteralmente <i>fuoco infernale</i>; è l'acronimo di <b><i>HEL</i></b><i>icopter <b>L</b>aunced <b>FI</b>re and fo<b>R</b>g<b>E</b>t missile</i> (missile elilanciato spara e dimentica) dove <i>spara e dimentica</i> vuol dire che una volta inseriti via <i>databus</i> i parametri di puntamento il missile raggiunge il bersaglio grazie ad un sistema di navigazione e puntamento autonomo.</span><span style="font-size: 8pt;"><br />
</span><span style="font-size: 12pt;">Il missile aria-terra Hellfire, dal peso di 50 chili, ha un costo di produzione relativamente basso ed è utilizzato da una ventina di forze armate, tra cui l'Italia; nato come arma controcarro viene costruito in numerose versioni e varianti.</span><span style="font-size: 8pt;"><br />
</span><span style="font-size: 12pt;">In Afghanistan i missili Hellfire sono montati sui Predator della CIA che sino allo scorso anno aveva affidato alla Blackwater (ora Xe) il compito di gestire ed armare i <i>drone</i> dedicati alla individuazione e distruzione dei nascondigli dei capi talebani e alla loro eliminazione fisica si in Afghnaistan che lungo i confini con il Pakistan<br />
</span><span style="font-size: 8pt;"><br />
</span><span style="font-size: 12pt;">Come sarebbero andate le cose quel 27 settembre se il Predator della nostra Aeronautica Militare fosse stato armato? </span><span style="font-size: 8pt;"><br />
</span><span style="font-size: 12pt;">Non si può fare la storia con i <i>se </i>ma sicuramente si può simulare un altro scenario. </span><span style="font-size: 8pt;"><br />
</span><span style="font-size: 12pt;">Nel momento stesso che inquadrava l'azione dei talebani con le sue telecamere ed i suoi sensori il Predator armato avrebbe potuto neutralizzarli <i>all'istante</i> ottenendo così lo stesso risultato per cui era stato inviato il nucleo operativo di Task Force 45 ma senza far correre ai nostri militari alcun rischio, evitando l'attivazione di un dispositivo complesso e costoso costituito da un elicottero da trasporto CH47 con almeno 5 membri di equipaggio con a bordo un numero imprecisato di incursori e due Mangusta con quattro uomini. Inoltre i talebani sarebbero stati eliminati in uno spazio aperto <i>nello stesso momento che agivano</i>, senza dare loro tempo di nascondersi nell'edificio ed organizzare, nel tempo intercorso tra la ricognizione e la messa in azione del dispositivo, quello che a tutti gli effetti sembra sia stato un agguato, utilizzando inoltre una possibile presenza di civili come scudo difensivo. </span></div><div align="left" class="MsoNormal" style="text-align: left;"><span style="font-size: 12pt;">Morale: il Governo ed il Parlamento fanno bene ad impegnarsi per evitare interventi militari di vario genere ma quando decidono di farli deve mettere i Militari nelle condizioni di ottenere il massimo risultato con il minor rischio. (antonello)</span><br />
<br />
<span style="font-size: 18pt;"></span></div></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4370173620015857541.post-39109032544954008462011-07-05T08:05:00.000-07:002011-07-05T08:05:17.511-07:00AFGHANISTAN FELIX_3<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">Q<span style="color: red;">uesto post al 5 luglio è stato visto su TNM da 3.688 visitatori il 1,71% dei quali ha lasciato un commento.</span></span></div><div style="text-align: center;"><br />
</div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"><span style="color: red;"><br />
</span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioejE3ZSqiqcWDOy0eJr_5oLrrx00gmH3y02pPeB27_s1A3aLRhWxWkaFQ7iyhamvHIzMBwoHjrhwL-WIrzSh4rJvcv3kzJdw1suHabcz0pPJ7IECEw23TTNJAT9-DL-R-9GW1jbU_JAA/s1600/5578931663_a0eeccaa21.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioejE3ZSqiqcWDOy0eJr_5oLrrx00gmH3y02pPeB27_s1A3aLRhWxWkaFQ7iyhamvHIzMBwoHjrhwL-WIrzSh4rJvcv3kzJdw1suHabcz0pPJ7IECEw23TTNJAT9-DL-R-9GW1jbU_JAA/s400/5578931663_a0eeccaa21.jpg" width="400" /></a></div><div class="MsoNormal" style="text-align: center;"><br />
</div><div class="MsoNormal">La “morte nera” ha avuto il battesimo del fuoco in Afghanistan il 10 agosto 2007 quando nella sala operativa di Camp Arena ad Herat risuona attraverso la radio l’urlo disperato “<i>fate presto, we are fucked, fate presto, siamo fottuti</i>” pronunciato da un reparto composto da 24 paracadutisti spagnoli e 38 afghani caduto in un’imboscata, in una stretta gola tra Bala Mourghab e Gormac. Almeno 7 afghani sono morti nella prima fase dell’attacco ed alcuni spagnoli sono gravemente feriti, gli altri sono riusciti a mettere gli Humvee ed i pickup in cerchio in una radura più bassa delle postazioni degli insorgenti e si difendono senza nessuna possibilità di movimento e di contrattacco: i talibans lo sanno e li tengono sotto un tiro continuo e preciso, la loro fine è solo questione di tempo. Intervengono degli F15 USA ma i veloci e pesanti jet non riescono a manovrare in mezzo alle strette valli e lanciano le loro bombe fuori target senza neppure impensierire i talibans. E’ indispensabile intervenire con gli elicotteri. Gli unici disponibili sono i Mangusta italiani di Herat, a centinaia di chilometri e da poco più di un mese in Afghanistan. Dopo un trasferimento a Qala I Naw per potersi rifornire di carburante due Mangusta si infilano a volo radente in mezzo alle montagne mentre un Predator italiano sorvola la zona facendo da ponte radio ed inviando informazioni. Sono ormai le 14 ed il reparto di spagnoli ed afghani è quasi privo di munizioni ed esausto dopo 5 ore di combattimenti continui. Non ci sono problemi di regole d’ingaggio da interpretare, la situazione è chiara ed il maggiore Cardillo, comandante del team di Mangusta, ordina l’attacco. Brevi raffiche del precisissimo cannone di bordo ribaltano la situazione. Una raffica di soli 5 colpi da 20 mm disintegra letteralmente un pickup dei talebans che con la sua KPV da 14.5 mm poteva costituire un serio problema per i Mangusta. Gli spagnoli e gli afghani trasformano il loro terrore in euforia e sostengono le picchiate dei due elicotteri con urla di soddisfazione. I Mangusta li scortano sino al limite della loro autonomia fuori dalle gole, verso la salvezza. I talebani sopravvissuti scappano terrorizzati a piedi ed in motocicletta. Dopo questo episodio saranno loro a chiamare i Mangusta la “morte nera” come riportano in documenti di intelligence pubblicati da Wikileakes. </div><div class="MsoNormal" style="color: blue; font-family: Verdana,sans-serif; text-align: center;">Il brano è un libero adattamento tratto dal libro “Afghanistan, ultima trincea” di Gian Micalessin, edito da Boroli Editore, per cortese concessione dell’Autore. La foto è di Rassegna Militare.<br />
<h6 class="uiStreamMessage" data-ft="{"type":1}" style="color: black; font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-weight: normal;"><span style="font-size: small;"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3}">Gian Micalessin e Francesca Ulivi, vicedirettore di MTtv News, hanno vinto il XVII Premio giornalistico ILARIA ALPI con il reportage "Libia: i ragazzi e la rivoluzione". Gian Micalessin è l'autore del libro "Afghanistan, ultima trincea" da cui è stato liberamente tratto il brano che costituisce l'argomento del post Afghanistan Felix_3.</span></span></h6><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmIJqT93_S7GVmY6ILnFcF7hUOPvyYToUlYE9AAf-ZYZTMAPYqlA_rWE7nssjW2NN5OJWoV8scHo3Tq6oPgt5863MtO3BllaUIvvLGh1IgZyBBH6miwtx0T8fy6bNghpHZ1DGZ28NuGhU/s1600/libro_micalessin.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmIJqT93_S7GVmY6ILnFcF7hUOPvyYToUlYE9AAf-ZYZTMAPYqlA_rWE7nssjW2NN5OJWoV8scHo3Tq6oPgt5863MtO3BllaUIvvLGh1IgZyBBH6miwtx0T8fy6bNghpHZ1DGZ28NuGhU/s1600/libro_micalessin.jpg" /></a><span style="font-size: small;"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3}"> </span></span></div><h6 class="uiStreamMessage" data-ft="{"type":1}" style="color: red; font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-weight: normal;"><span style="font-size: small;"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3}">Questa notizia al 5 luglio era stata letta su TNM da 5.655 visitatori lo 0,30% dei quali ha lasciato un commento. </span></span></h6></div></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4370173620015857541.post-49668735579517722272011-07-01T22:25:00.000-07:002011-07-05T07:57:07.912-07:00AFGHANISTAN FELIX_2<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div style="color: red; text-align: center;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">Questo post al 5 luglio è stato visto su TNM da 9.728 visitatori il 0,76% dei quali ha lasciato un commento.</span></div><div style="color: red; text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgesTqUxvMJ6hMAmCxqeS2u2L_7Ktm22WPsmO9xMqIICzlgRKbYwIu-z64HUEZxLeYJAbHP9ttwjZbmRkliDGXjINIkoXXqyQr7lY0ONK0j2T15fo5qRBW8E1u4hy6xVq74OGk4pkFedx4/s1600/Copia++di+DSC_3783.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="267" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgesTqUxvMJ6hMAmCxqeS2u2L_7Ktm22WPsmO9xMqIICzlgRKbYwIu-z64HUEZxLeYJAbHP9ttwjZbmRkliDGXjINIkoXXqyQr7lY0ONK0j2T15fo5qRBW8E1u4hy6xVq74OGk4pkFedx4/s400/Copia++di+DSC_3783.JPG" width="400" /></a></div><div class="MsoNormal" style="text-align: center;"><br />
</div><div class="MsoNormal">Mi hanno regalato un paio di scarpe tattiche costose come delle Church che andarci a spasso da soli per le polverose strade afghane sarebbe come passeggiare per il rione Sanità di Napoli in t-shirt e con un Daytona d’oro al polso! Non ho il tempo di collaudarle, le userò e basta ma nello zaino mi porto le mie vecchie Timb (imbottite di batterie, cavi e smart card) già domate da una missione in Libano, due in Afghanistan, due in Kenya, una in Sudan, poi in Pakistan, Kosovo, Svalbard, Polonia e varie scorrazzate su carri armati, elicotteri, lince, C130, Pilatus e soprattutto molti aperitivi al Caffè dei Portici! <br />
Prima di partire cerco sempre di fare il disinvolto: “<i>è lavoro</i>” mi dico, ma l’attenzione si concentra su oggetti ed azioni solo apparentemente minori, in realtà piene di significati rituali, quasi scaramantici. Le mie vecchie Timb sono una garanzia, mentre le ingrasso e le spazzolo in realtà le accarezzo, la realtà del cuoio logoro e del Vibram sgranulato mi aiuta a riflettere e mi da certezze perché come diceva Drieu la Rochelle ”<i>bisogna aderire alla realtà delle cose</i>”. Per un soldato le scarpe sono dopo il fucile l’equipaggiamento più importante così come per un reporter dopo la telecamera o la macchina fotografica.<br />
Il coraggio risiede nei piedi, per entrambi; quando si sta fermi dove si deve stare oppure quando si scappa…<br />
<i>(da il diario "Afghanistan Felix" per Tactical News Magazine)</i> </div></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4370173620015857541.post-62207935242031910862011-06-30T23:35:00.000-07:002011-07-05T07:55:50.431-07:00AFGHANISTAN FELIX_01<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div style="color: red; text-align: center;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">Questo post al 5 luglio è stato visto su TNM da 8.915 visitatori il 0,77% dei quali ha lasciato un commento.</span></div><div style="text-align: center;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="text-align: center;"> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinPSoZc6IgGS7O1MNMD7aNtRA5vP_DP6W1IGwMrsfcigIgmEyTef0PQ_rZnax6q6DBzQLo8hqsO4uFmv3Cq5Tr3H2naFQmMkcoPtnBbdwZur9yvWZioGIelDfJhHYMXhPaOk3T2TfxIkk/s1600/eh101_me2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="267" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinPSoZc6IgGS7O1MNMD7aNtRA5vP_DP6W1IGwMrsfcigIgmEyTef0PQ_rZnax6q6DBzQLo8hqsO4uFmv3Cq5Tr3H2naFQmMkcoPtnBbdwZur9yvWZioGIelDfJhHYMXhPaOk3T2TfxIkk/s400/eh101_me2.jpg" width="400" /></a></div><div class="MsoNormal">AFGHANISTAN FELIX_1 </div><div class="MsoNormal">In Italia c’è un Codice Militare di Guerra ed uno di Pace. Non esiste un Codice Militare per le operazioni di peace keeping. Sino alla scorsa estate se un veicolo militare veniva colpito finiva sotto sequestro ed immobilizzato dalla Procura Militare di Roma, presente in Afghanistan tramite i Carabinieri, che apriva un inchiesta. Pertanto presso l’aeroporto di Herat erano schierati numerosi Lince in attesa dell’arrivo del Procuratore Militare da Roma! I caveat invece, dal latino “stai attento”, sono le regole d’ingaggio che stabiliscono i limiti dell’uso delle armi e che potrebbero essere sintetizzate così: se un soldato italiano di guardia ad un FOB vede un “tango” che gli punta il fucile non può sparare per primo, perché sino a quando il “tango” non preme il grilletto è un privato cittadino afghano di buona famiglia. Comunque andranno le cose il soldato che spara è sottoposto ad un indagine, se poi annichilisce il “tango” l’indagine potrebbe diventare un processo per omicidio. Per gli spagnoli e a quanto pare anche per i tedeschi è ancora peggio. Il resto alla prossima puntata. </div><div class="MsoNormal">Antonello Tiracchia</div><div class="MsoNormal"><i>(da il diario "Afghanistan Felix" per Tactical News Magazine)</i></div></div>Unknownnoreply@blogger.com0