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giovedì 17 novembre 2011

IL BRUTTO ANATROCCOLO


Vi ricordate la fiaba di H. C. Andersen "Il brutto anatroccolo"? 
Bene, se non la ricordate è perché nessuno ve l’ha mai letta e mi dispiace per voi, potrebbe essere la prova palese che avete trascorso un'infanzia infelice, abbandonati dai vostri genitori davanti alle coglionate della TV.  
Comunque sia, la storia del brutto anatroccolo, biasimato e deriso dalla comunità di anatre starnazzanti in cui viveva, che poi da adulto scopre di essere un bellissimo cigno dal portamento regale, è la parafrasi della storia del cacciabombardiere leggero AMX Ghibli, progettato da un consorzio italo brasiliano verso la fine degli anni 70. La storia di questo aeroplano è stata travagliata sin dall'inizio, era del resto la prima volta che dopo la storia del Fiat G91 l'industria aeronautica italiana si cimentava su un progetto così complesso e in qualche modo audace.
Durante il quinto volo di collaudo del prototipo, dopo solo tre minuti dal decollo da Torino Caselle e carico di carburante, il pilota collaudatore Manlio Quarantelli, 57 anni, moglie e tre figli, pilota collaudatore con ottomila ore di volo alle spalle – un vero manico come si dice in gergo aviatorio -  per evitare  una strage controlla con coraggio e freddezza l'aereo entrato in avaria, riuscendo a scansare i fili dell'alta tensione, una cascina e la tangenziale di Torino colma di traffico. Mentre l'aereo spanciava contro un filare di alberi il pilota azionò il seggiolino eiettabile, la cui carica esplosiva lo scaraventò, dopo aver sfondato il plexiglass corazzato spesso tre centimetri, ad una ottantina di metri dalla carcassa dell' Amx che si era incendiato. Quarantelli morì pochi giorni dopo per le ustioni e le fratture riportate.
Negli anni successivi una volta che l’aereo era entrato nei reparti di volo, numerosi altri incidenti causarono la morte di altri piloti ed il conseguente intervento della onnisciente magistratura che portò al blocco dei voli di questo aereo e che avviò un'indagine contro Alenia (la società del Gruppo Finmeccanica che aveva assorbito il progetto Aermacchi-Aeritalia-Embraer) mandandone a giudizio alcuni dirigenti per inadempimento nella fornitura e per frode. Nel 2004 dopo un'ulteriore messa a terra del velivolo da parte della magistratura sarda, che ne aveva “identificato” anomalie strutturali, l’allora Sottosegretario alla Difesa Filippo Berselli, già over 60, passò la visita medico legale per compiere un volo dimostrativo su un AMX biposto presso il Reparto Sperimentale Volo di Vigna di Valle. Un atto simbolico, certamente, ma la storia dell’uomo ed il suo progresso è, per fortuna di tutti noi, piena di atti simbolici.
Eppure nonostante questi precedenti i piloti che ci hanno volato e ci volano sono soddisfatti della loro “macchina” di cui parlano con toni che sconfinano nell’affetto, confortati anche dai risultati della guerra contro la Serbia in cui gli AMX fecero la loro parte, sfuggendo a innumerevoli lanci di missili SAM serbi e riportando sempre a casa i piloti che, con il criticato aereo fecero la loro parte, colpendo con la dovuta precisione gli obiettivi assegnati; naturalmente nel più totale silenzio stampa e forse con il fastidio di alcuni.
La realtà è che questo aereo è stato costruito in Italia in meno di duecento esemplari, più o meno il numero degli F16 di preserie costruiti dalla General Dynamics che ne sfornò in seguito più di 5000 esemplari continuamente affinati e sviluppati, come è prassi dell’industria aeronautica. Gli F16 sono stati venduti in tutto il mondo e saranno ancora in linea per altri trent’anni, per inciso sono tuttora imbattuti in tutti gli innumerevoli scontri aerei e nelle azioni di attacco a cui hanno partecipato. Ma anche l'F16 - come del resto i Mirage, i MiG 29 ed i Sukhoi Su27 - ha avuto una gestazione difficile con un rateo di incidenti iniziali superiori a quello dell’AMX perché progettare un aereo militare e portarlo a livello di combat ready non è come costruire una lavatrice o un'utilitaria con lo stereo ed i sedili in finta pelle. Certo che se invece dei governicoli che si sono succeduti in italia dal 1977 ad oggi avessimo avuto un quinto (in termini qualitativi) dei governi francesi o americani, anche noi avremmo venduto i nostri AMX come noccioline, come loro hanno venduto i loro Mirage ed F16, facendo lavorare per decenni migliaia di tecnici e lavoratori super qualificati, rimpinguando le casse dello Stato e rafforzandone la politica estera.
Ma anche il brutto anatroccolo AMX, dopo tante peripezie ha assunto le sembianze di un cigno, nonostante la scia di polemiche sostenute dall’ignoranza su tutto ciò che è militare e che vola che caratterizza la stampa generalista nazionale. E’ una notizia solo apparentemente minore quella di due giorni fa e, poiché non tratta di calcio e di gossip, è “sfuggita” alla stampa “ufficiale”. 
 

Dal 7 novembre del 2009 ad oggi l’AMX si è riscattato alla grande, anzi, si riscatta quotidianamente, volando sopra l'Afghanistan all'interno del Task Group “Black Cats” della Joint Air Task Force (JATF) del Regional Command – West, adesso sotto il comando della Brigata Sassari.
In questo arco di tempo quello che era il  brutto anatroccolo AMX, vola continuamente e con successo sopra l'Afghanistan, riportando sempre i piloti a casa ed il carniere pieno di fotografie e rilevamenti sensoriali. Infatti in questo teatro la missione principale dei Black Cats è quella della ricognizione sensoriale, mentre quella di CAS (Close Air Support, in termini grevi: sparare da bassa quota sui “cattivi”) pur essendo possibile è considerata una soluzione estrema ed affidata al solo cannone Vulcan da 20 mm con cui sono comunque armati.
I Black Cats, basati su un dispositivo di quattro AMX condotti da piloti del 51° Stormo di Istrana, del 32° Stormo di Amendola e tenuti in efficienza dai  tecnici del  3° Reparto Manutenzione Velivoli con base a Treviso, hanno compiuto più di 1.500 sortite e ben 4.000 ore di volo con oltre 3.700 ricognizioni su vari siti producendo circa 41.000 fotografie digitali ad altissima risoluzione, tutte esaminate nei minimi particolari dagli occhi esperti degli analisti dell’intelligence e archiviate secondo complessi sistemi di ricerca. Infatti la caratteristica del POD AN/AAQ-28 Litening II di cui sono dotati, sviluppato negli USA dalla Northrop-Grumman su un progetto della Rafael israeliana, è quella di scattare in sequenza 24 fotografie multi banda al secondo e non filmati video, come per esempio quelli realizzati dai Predator, che permettono attraverso sofisticati algoritmi di individuare tracce altrimenti invisibili ad altri sistemi di ricognizione, calcolando anche le curve di livello dei territori sorvolati. Il POD Litening II può essere utilizzato anche come illuminatore per le così dette bombe intelligenti a guida laser e, soprattutto, permette di inviare in tempo reale le immagini alle truppe a terra di ISAF che le possono visualizzare su uno speciale computer portatile di cui sono dotate. L’importanza di questa complessa attività è ben conosciuta da reparti francesi, americani e naturalmente italiani che hanno evitato agguati e imboscate o di finire su trappole di IED grazie all'opera dei Black Cats. Anche numerosi ed ignari civili afghani hanno beneficiato di questa attività, evitando di saltare in aria sugli IED che gli insorgenti disseminano ad arte lungo le arterie afghane, senza curarsi troppo di chi per primo ci passa sopra.  

L’AMX è il velivolo perfetto per le così dette guerre asimmetriche: il suo motore è un turbo fan senza il post bruciatore e quindi ha una traccia IR bassa, consuma poco e può restare in volo per molto tempo senza necessità di rifornimento in volo, tra l’altro possibile. È maneggevole, buon incassatore, i sistemi di ricognizione e le armi da guerre stellari sono agganciate al velivolo e come tali facilmente revisionabili e sostituibili e la sua struttura meccanica è realizzata secondo criteri consolidati. I tecnici dell’Aeronautica Militare hanno imparato a conoscerlo e ne hanno sviluppato sul campo, nonostante i pochi esemplari costruiti, le possibilità e scoperto i limiti.  È un loro merito se i piloti sono riusciti a volare per 4000 ore con l’AMX nelle condizioni ambientali di un territorio come l'Afghanistan, senza incidenti o anomalie di rilievo. E’ il risultato dell'impegno e della professionalità di quell'Italia silenziosa ed efficiente che fa, così bene e senza applausi, il proprio dovere al punto tale che è riuscita a ridare la dignità del cigno (ma sarebbe più giusto dire dell’aquila) al vituperato brutto anatroccolo.





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