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mercoledì 6 luglio 2011

AFGHANISTAN FELIX_4

Questo post - condensato dal post del 28 settembre e intitolato "Guerre Sguerreggiate"  - è stato pubblicato il 3 di luglio sul sito di TNM su fB e al 5 di luglio  aveva totalizzato 11.790 visite con una percentuale di commenti del 1,28% .


All'alba del 17 settembre 2010 un Predator italiano inquadra l'azione di quattro insorgenti mentre piazzano un IED.
Come altre volte in simili casi viene attivato un dispositivo di Task Force 45 che a bordo di un CH47 scortato da due Mangusta raggiunge dopo un lasso di tempo non dichiarato ma comprensibilmente lungo il luogo dove si erano arroccati i talibans che, secondo alcune indiscrezioni, conoscendo queste procedure di intervento avevano attivato una trappola.  
Durante l’operazione di bonifica furono colpiti il tenente Alessandro Romani ed il Caporal Maggiore Elio Rapisarda del Col Moschin che furono portati all’ospedale americano di Farah.Il tenente Romani vi giunse privo di vita.
Il giorno dopo carabinieri del nucleo di polizia militare di Farah si recarono sul luogo del combattimento  per compiere le indagini di rito senza trovare nessuna traccia dei talibans uccisi dal fuoco dei Mangusta. L’area era già stata pulita dai talibans o dai civili della zona. E' assai probabile che il Predator abbia filmato l'intera azione ma le immagini, se esistono, sono classificate per direttive ministeriali.

I Predator americani, simili ai nostri, sono armati con missili HELLFIRE, letteralmente fuoco infernale; è l'acronimo di HELicopter Launced FIre and foRgEt missile (missile elilanciato spara e dimentica) dove spara e dimentica vuol dire che una volta inseriti via databus i parametri di puntamento il missile raggiunge il bersaglio grazie ad un sistema di navigazione e puntamento autonomo.
Il missile aria-terra Hellfire, dal peso di 50 chili, ha un costo di produzione relativamente basso ed è utilizzato da una ventina di forze armate, tra cui l'Italia; nato come arma controcarro viene costruito in numerose versioni e varianti.
In Afghanistan i missili Hellfire sono montati sui Predator della CIA che sino allo scorso anno aveva affidato alla Blackwater (ora Xe) il compito di gestire ed armare i drone dedicati alla individuazione e distruzione dei nascondigli dei capi talebani e alla loro eliminazione fisica si in Afghnaistan che lungo i confini con il Pakistan

Come sarebbero andate le cose quel 27 settembre se il Predator della nostra Aeronautica Militare fosse stato armato? 
Non si può fare la storia con i se ma sicuramente si può simulare un altro scenario.
Nel momento stesso che inquadrava l'azione dei talebani con le sue telecamere ed i suoi sensori il Predator armato avrebbe potuto neutralizzarli all'istante ottenendo così lo stesso risultato per cui era stato inviato il nucleo operativo di Task Force 45 ma senza far correre ai nostri militari alcun rischio, evitando l'attivazione di un dispositivo complesso e costoso costituito da un elicottero da trasporto CH47 con almeno 5 membri di equipaggio con a bordo un numero imprecisato di incursori e due Mangusta con quattro uomini. Inoltre i talebani sarebbero stati eliminati in uno spazio aperto nello stesso momento che agivano, senza dare loro tempo di nascondersi nell'edificio ed organizzare, nel tempo intercorso tra la ricognizione e la messa in azione del dispositivo, quello che a tutti gli effetti sembra sia stato un agguato, utilizzando inoltre una possibile presenza di civili come scudo difensivo. 
Morale: il Governo ed il Parlamento fanno bene ad impegnarsi per evitare interventi militari di vario genere ma quando decidono di farli deve mettere i Militari nelle condizioni di ottenere il massimo risultato con il minor rischio. (antonello)

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