ANTONELLO TIRACCHIA E' POLITICAMENTE SCORRETTO!
"La vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire." George Orwell
Il confronto genera conoscenza, libertà e democrazia. L'indifferenza e l'ignoranza generano corruzione e malgoverno. Il dogma e il pregiudizio ideologico generano integralismo e conflitti.
mercoledì 18 dicembre 2013
lunedì 13 febbraio 2012
L'INTEGRALISMO OFFENDE LA DIGNITA' DELL'INDIVIDUO.
Mi spiace per questa mia lunga assenza dal blog, ma l'impegno a tutto campo per le attività di Professione Difesa ( http://www.professionedifesa.it ) esauriscono le mie risorse di tempo e soprattutto di energia scritturale. Riporto questo interessante post apparso su http://www.kolot.it e che in qualche modo amplia quanto esposto nel blog precedente, pur datato, e conferma l'importanza di una posizione della vita "libertà senza dogmi". Senza rispetto per "altri" la pace e la convivenza sono solo esercizi oratori totalmente vuoti di significati. Questa notizia è apparsa sui media USA molte settimane fa ed è giunta a noi tramite Il Corriere della Sera.
In un'Israele (giustamente) indignata per lo sputo addosso alla bambina colpevole solo di non rispettare gli standard comportamentali di una minoranza, una rivista femminile pensa bene di gettare benzina sul fuoco fotografando finti ultra-ortodossi sedotti da una provocante vera modella
Francesco Battistini
GERUSALEMME – Lui e lei. Lei e loro. Lui e loro. Tutt’insieme, mischiati sugli autobus di Gerusalemme che gli ebrei ultraortodossi vorrebbero separati per sessi. Tutti a strusciarsi, ad abbracciarsi, a sedursi. E poi: i ragazzi coi cappelloni a tesa larga e il torso nudo, le modelle in lingerie rosso fuoco sotto qualche straccetto castigato. E i tacchi a spillo sui gonnelloni da ghetto ottocentesco. E le cosce nude. E le camicette vedo-non-vedo sotto le giacche severe. E le donne col nastro adesivo sulla bocca. E i trucchi vistosi. E i rossetti color passione. E sguardi languidi, tenere carezze… Se la rivista israeliana Belle Mode cercava un po’ di pubblicità, l’ha trovata. Se cercava qualche grana, probabilmente troverà anche quella.
Il servizio fotografico uscito sul numero di febbraio sta scaldando l’ira dei più ortodossi fra gli ultraortodossi: donne che ammiccano a ragazzi d’una yeshiva, occhi di giovani studenti della Parola che cadono proprio lì. Un set montato nel deposito dei pullman Egged, quelli che di solito servono il quartiere cassidico di Mea Shearim a Gerusalemme ovest e le cittadine più integraliste, come Beit Shemesh. Gli stessi bus dove spesso vige la prassi di far sedere i maschi davanti e le femmine dietro, molto dietro. E dove qualche mese fa alcune donne, subito soprannominate le Rosette Parks d’Israele, si sono pubblicamente ribellate all’apartheid, ricevendo una buona dose d’applausi dal Paese che non sopporta più quest’intolleranza e un’altrettanta scarica d’insulti da chi (per dirla con Hillary Clinton) sogna d’«iranizzare» lo Stato ebraico.
«COME I TALEBANI» - Le foto, che sfogliereste annoiati su qualsiasi giornale occidentale, qui hanno raggiunto l’obbiettivo. Ed è subito un cinguettio di Twitter, una sfilza di commenti sui blog. «Solo un’operazione pubblicitaria» (Pckaz). «Foto niente male» (Spiceraider). «Che tristezza. Pochi fanatici intolleranti vengono confusi con la grande comunità degli ebrei ortodossi, che hanno avuto il merito di conservare la Torah per generazioni e di salvare le nostre tradizioni» (Bnainoach). «Gli haredim sono come i talebani. Devono imparare il rispetto verso chi non la pensa come loro» (Johnnymidknight). «Disgustoso: non c’è rispetto. Gli ebrei che non osservano la religione pagheranno le loro colpe» (Ella). «E la risposta all’intolleranza sarebbe prendere qualche modella carina e provare a sedurre gli ultraortodossi?» (Flatbroke)… Spiega Maya Pollack, caporedattrice del giornale: «Bisogna prendere le parti delle donne e battersi contro la divisione che gli ultrà vogliono imporci. Sono foto estreme, ma siamo stati attenti a non insultare le donne. Una provocazione, certo. Per far passare meglio il messaggio». «Le donne sono esseri fantastici – dice il fotografo del servizio, Lior Nordman – e questi haredim devono metterselo in testa. Senza le donne, noi uomini siamo nulla. Dobbiamo dare loro un ruolo, un credito. E usare ogni forza per resistere a chi vuole il contrario».
LA BEFFA DEL BOTTICELLI - Dopo anni di silenzio, molte parti della società israeliana reagiscono ormai apertamente. La settimana scorsa, c’è stata la beffa del Botticelli: qualcuno ha tappezzato i muri di Mea Shearim con le riproduzioni della Venere (nuda) e perdipiù l’ha fatto di sabato, giorno nel quale agli haredim è vietato compiere gesti come quello di strappare immagini. Gli ultraortodossi sono diventati il 10 per cento della popolazione, si stima raddoppieranno nei prossimi vent’anni. Non lavorano, ricevono sovvenzioni pubbliche per le scuole religiose. E la loro avversione a ogni modernità, manifestata sugli autobus "misti" come nel divieto d’affiggere pubblicità femminili (perfino quelle elettorali, se ritraggono candidate donne), sta creando problemi di convivenza. Lo scorso dicembre, ha fatto parlare il mondo la storia della bambina di 8 anni, Naama Margolese, insultata all’uscita della sua scuola di Beit Shemesh per le gonne lunghe ma "poco castigate" (osava stare senza calze di lana!). Sono passati due mesi e qualcosa è cambiato: «Per prudenza, la faccio sempre uscire e rientrare dal retro di casa – spiega la mamma –. Ma ribellarsi è servito: quando la mia bambina passa per strada, almeno, non le gridano più "prostituta!". E lei continua a mettersi le stesse gonne».
Le sedicenti foto "provocanti": http://www.corriere.it/ gallery/spettacoli/02-2012/ modelle-israele/1/servizio- provocazione-rivista- israeliana-_bf4cdd8a-556c- 11e1-9c86-f77f3fe7445c.shtml#1
Corriere della Sera - 12 febbraio 2012
In un'Israele (giustamente) indignata per lo sputo addosso alla bambina colpevole solo di non rispettare gli standard comportamentali di una minoranza, una rivista femminile pensa bene di gettare benzina sul fuoco fotografando finti ultra-ortodossi sedotti da una provocante vera modella
Francesco Battistini
GERUSALEMME – Lui e lei. Lei e loro. Lui e loro. Tutt’insieme, mischiati sugli autobus di Gerusalemme che gli ebrei ultraortodossi vorrebbero separati per sessi. Tutti a strusciarsi, ad abbracciarsi, a sedursi. E poi: i ragazzi coi cappelloni a tesa larga e il torso nudo, le modelle in lingerie rosso fuoco sotto qualche straccetto castigato. E i tacchi a spillo sui gonnelloni da ghetto ottocentesco. E le cosce nude. E le camicette vedo-non-vedo sotto le giacche severe. E le donne col nastro adesivo sulla bocca. E i trucchi vistosi. E i rossetti color passione. E sguardi languidi, tenere carezze… Se la rivista israeliana Belle Mode cercava un po’ di pubblicità, l’ha trovata. Se cercava qualche grana, probabilmente troverà anche quella.
Il servizio fotografico uscito sul numero di febbraio sta scaldando l’ira dei più ortodossi fra gli ultraortodossi: donne che ammiccano a ragazzi d’una yeshiva, occhi di giovani studenti della Parola che cadono proprio lì. Un set montato nel deposito dei pullman Egged, quelli che di solito servono il quartiere cassidico di Mea Shearim a Gerusalemme ovest e le cittadine più integraliste, come Beit Shemesh. Gli stessi bus dove spesso vige la prassi di far sedere i maschi davanti e le femmine dietro, molto dietro. E dove qualche mese fa alcune donne, subito soprannominate le Rosette Parks d’Israele, si sono pubblicamente ribellate all’apartheid, ricevendo una buona dose d’applausi dal Paese che non sopporta più quest’intolleranza e un’altrettanta scarica d’insulti da chi (per dirla con Hillary Clinton) sogna d’«iranizzare» lo Stato ebraico.
«COME I TALEBANI» - Le foto, che sfogliereste annoiati su qualsiasi giornale occidentale, qui hanno raggiunto l’obbiettivo. Ed è subito un cinguettio di Twitter, una sfilza di commenti sui blog. «Solo un’operazione pubblicitaria» (Pckaz). «Foto niente male» (Spiceraider). «Che tristezza. Pochi fanatici intolleranti vengono confusi con la grande comunità degli ebrei ortodossi, che hanno avuto il merito di conservare la Torah per generazioni e di salvare le nostre tradizioni» (Bnainoach). «Gli haredim sono come i talebani. Devono imparare il rispetto verso chi non la pensa come loro» (Johnnymidknight). «Disgustoso: non c’è rispetto. Gli ebrei che non osservano la religione pagheranno le loro colpe» (Ella). «E la risposta all’intolleranza sarebbe prendere qualche modella carina e provare a sedurre gli ultraortodossi?» (Flatbroke)… Spiega Maya Pollack, caporedattrice del giornale: «Bisogna prendere le parti delle donne e battersi contro la divisione che gli ultrà vogliono imporci. Sono foto estreme, ma siamo stati attenti a non insultare le donne. Una provocazione, certo. Per far passare meglio il messaggio». «Le donne sono esseri fantastici – dice il fotografo del servizio, Lior Nordman – e questi haredim devono metterselo in testa. Senza le donne, noi uomini siamo nulla. Dobbiamo dare loro un ruolo, un credito. E usare ogni forza per resistere a chi vuole il contrario».
LA BEFFA DEL BOTTICELLI - Dopo anni di silenzio, molte parti della società israeliana reagiscono ormai apertamente. La settimana scorsa, c’è stata la beffa del Botticelli: qualcuno ha tappezzato i muri di Mea Shearim con le riproduzioni della Venere (nuda) e perdipiù l’ha fatto di sabato, giorno nel quale agli haredim è vietato compiere gesti come quello di strappare immagini. Gli ultraortodossi sono diventati il 10 per cento della popolazione, si stima raddoppieranno nei prossimi vent’anni. Non lavorano, ricevono sovvenzioni pubbliche per le scuole religiose. E la loro avversione a ogni modernità, manifestata sugli autobus "misti" come nel divieto d’affiggere pubblicità femminili (perfino quelle elettorali, se ritraggono candidate donne), sta creando problemi di convivenza. Lo scorso dicembre, ha fatto parlare il mondo la storia della bambina di 8 anni, Naama Margolese, insultata all’uscita della sua scuola di Beit Shemesh per le gonne lunghe ma "poco castigate" (osava stare senza calze di lana!). Sono passati due mesi e qualcosa è cambiato: «Per prudenza, la faccio sempre uscire e rientrare dal retro di casa – spiega la mamma –. Ma ribellarsi è servito: quando la mia bambina passa per strada, almeno, non le gridano più "prostituta!". E lei continua a mettersi le stesse gonne».
Le sedicenti foto "provocanti": http://www.corriere.it/
Corriere della Sera - 12 febbraio 2012
venerdì 25 novembre 2011
RISANARE L'ITALIA
Pubblico questo post che in realtà non mi stupisce più di tanto, per due motivi: il primo è che la diffusione dell'odio e dell'intolleranza crea consensi tra chi affida ad enti alieni il suo cervello, come la storia purtroppo insegna. Il secondo che da un personaggio che quando era Ministro della Giustizia corse all'aeroporto di Ciampino (volo di stato?!) ad accogliere una terrorista condannata per concorso in omicidio con un mazzo di fiori rossi in mano c'è da aspettarsi ben altro. Se vogliamo risanare l'italia incominciamo a porre uno sbarramento del 7% sui risultati elettorali. Comunque vi invito a leggere e a meditare.
originale postato da:
http://www.iljester.it/la-vergogna-della-candidatura-di-bassam-saleh.html
L’intervista è scioccante ed è talmente piena di arroganza e falsità, che a un certo punto mi stava assalendo un senso di nausea. Il personaggio politico praticamente ha iniziato ad accusare Israele, definendo il suo esercito un esercito di occupazione, e il suo governo, un governo razzista che sta preparando una guerra contro i palestinesi o contro tutti. Ma non solo, ha accusato il governo italiano di aver disertato o di disertare Durban 2, negando che si potessero fare accuse antisemite alla Conferenza. Cosa che invece è puntualmente avvenuta, grazie all’amico Ahmanidejad, il quale auspica tuttora la scomparsa di Israele dalle carte geografiche.
Se questo non è estremismo, poco ci manca. E il bello è che sarà estremismo e distorcimento della verità che verranno portati in Europa, e dunque in casa nostra, grazie a personaggi come Diliberto, il quale avrebbe dovuto riflettere in modo molto più approfondito sulle candidature del suo misero partitino senza arte né parte. Altro che veline e velonze! Le preferisco di gran lunga a questi ambigui personaggi che tramite uno scranno da 30.000 euro al mese e un partito che fomenta un’ideologia estremistica morta e sepolta, portano in UE falsità, accuse e inganni contro l’unico paese democratico del medioriente: Israele, continuamente subissato e attaccato dagli estremisti islamici, che vogliono la sua scomparsa e la sua cancellazione dalle carte.
E’ necessario assolutamente fare una campagna di informazione e di invito ai cittadini italiani (di destra o di sinistra) di non votare assolutamente questo personaggio, la cui azione politica non farebbe altro che incrementare le bugie e le cattiverie contro Israele, il quale ogni giorno combatte una lotta per sopravvivere nella terra dei suoi padri. Perché quella terra è di Israele, come l’Italia è degli italiani. Se i palestinesi lagnosi vogliono vivere in pace con Israele, se ne rimangano a Gaza e inizino a rimboccarsi le maniche per costruire uno Stato democratico, capace di garantire il benessere della popolazione, anziché fare la guerra a uno Stato che vuole solo vivere in pace.
Per ovvie ragioni non vi posto il video. Se volete vederlo, è sufficiente che digitiate su Google il nome del candidato dei comunisti e per magia vi apparirà al primo posto. Se credete nella libertà e nella democrazia, vi accorgerete ben presto della pesantezza delle parole d’accusa di questo illustre sconosciuto.
giovedì 17 novembre 2011
IL BRUTTO ANATROCCOLO
Vi ricordate la fiaba di H. C. Andersen "Il brutto anatroccolo"?
Bene, se non la ricordate è perché nessuno ve l’ha mai letta e mi dispiace per voi, potrebbe essere la prova palese che avete trascorso un'infanzia infelice, abbandonati dai vostri genitori davanti alle coglionate della TV.
Comunque sia, la storia del brutto anatroccolo, biasimato e deriso dalla comunità di anatre starnazzanti in cui viveva, che poi da adulto scopre di essere un bellissimo cigno dal portamento regale, è la parafrasi della storia del cacciabombardiere leggero AMX Ghibli, progettato da un consorzio italo brasiliano verso la fine degli anni 70. La storia di questo aeroplano è stata travagliata sin dall'inizio, era del resto la prima volta che dopo la storia del Fiat G91 l'industria aeronautica italiana si cimentava su un progetto così complesso e in qualche modo audace.
Durante il quinto volo di collaudo del prototipo, dopo solo tre minuti dal decollo da Torino Caselle e carico di carburante, il pilota collaudatore Manlio Quarantelli, 57 anni, moglie e tre figli, pilota collaudatore con ottomila ore di volo alle spalle – un vero manico come si dice in gergo aviatorio - per evitare una strage controlla con coraggio e freddezza l'aereo entrato in avaria, riuscendo a scansare i fili dell'alta tensione, una cascina e la tangenziale di Torino colma di traffico. Mentre l'aereo spanciava contro un filare di alberi il pilota azionò il seggiolino eiettabile, la cui carica esplosiva lo scaraventò, dopo aver sfondato il plexiglass corazzato spesso tre centimetri, ad una ottantina di metri dalla carcassa dell' Amx che si era incendiato. Quarantelli morì pochi giorni dopo per le ustioni e le fratture riportate.
Negli anni successivi una volta che l’aereo era entrato nei reparti di volo, numerosi altri incidenti causarono la morte di altri piloti ed il conseguente intervento della onnisciente magistratura che portò al blocco dei voli di questo aereo e che avviò un'indagine contro Alenia (la società del Gruppo Finmeccanica che aveva assorbito il progetto Aermacchi-Aeritalia-Embraer) mandandone a giudizio alcuni dirigenti per inadempimento nella fornitura e per frode. Nel 2004 dopo un'ulteriore messa a terra del velivolo da parte della magistratura sarda, che ne aveva “identificato” anomalie strutturali, l’allora Sottosegretario alla Difesa Filippo Berselli, già over 60, passò la visita medico legale per compiere un volo dimostrativo su un AMX biposto presso il Reparto Sperimentale Volo di Vigna di Valle. Un atto simbolico, certamente, ma la storia dell’uomo ed il suo progresso è, per fortuna di tutti noi, piena di atti simbolici.
Eppure nonostante questi precedenti i piloti che ci hanno volato e ci volano sono soddisfatti della loro “macchina” di cui parlano con toni che sconfinano nell’affetto, confortati anche dai risultati della guerra contro la Serbia in cui gli AMX fecero la loro parte, sfuggendo a innumerevoli lanci di missili SAM serbi e riportando sempre a casa i piloti che, con il criticato aereo fecero la loro parte, colpendo con la dovuta precisione gli obiettivi assegnati; naturalmente nel più totale silenzio stampa e forse con il fastidio di alcuni.
La realtà è che questo aereo è stato costruito in Italia in meno di duecento esemplari, più o meno il numero degli F16 di preserie costruiti dalla General Dynamics che ne sfornò in seguito più di 5000 esemplari continuamente affinati e sviluppati, come è prassi dell’industria aeronautica. Gli F16 sono stati venduti in tutto il mondo e saranno ancora in linea per altri trent’anni, per inciso sono tuttora imbattuti in tutti gli innumerevoli scontri aerei e nelle azioni di attacco a cui hanno partecipato. Ma anche l'F16 - come del resto i Mirage, i MiG 29 ed i Sukhoi Su27 - ha avuto una gestazione difficile con un rateo di incidenti iniziali superiori a quello dell’AMX perché progettare un aereo militare e portarlo a livello di combat ready non è come costruire una lavatrice o un'utilitaria con lo stereo ed i sedili in finta pelle. Certo che se invece dei governicoli che si sono succeduti in italia dal 1977 ad oggi avessimo avuto un quinto (in termini qualitativi) dei governi francesi o americani, anche noi avremmo venduto i nostri AMX come noccioline, come loro hanno venduto i loro Mirage ed F16, facendo lavorare per decenni migliaia di tecnici e lavoratori super qualificati, rimpinguando le casse dello Stato e rafforzandone la politica estera.
Ma anche il brutto anatroccolo AMX, dopo tante peripezie ha assunto le sembianze di un cigno, nonostante la scia di polemiche sostenute dall’ignoranza su tutto ciò che è militare e che vola che caratterizza la stampa generalista nazionale. E’ una notizia solo apparentemente minore quella di due giorni fa e, poiché non tratta di calcio e di gossip, è “sfuggita” alla stampa “ufficiale”.
Dal 7 novembre del 2009 ad oggi l’AMX si è riscattato alla grande, anzi, si riscatta quotidianamente, volando sopra l'Afghanistan all'interno del Task Group “Black Cats” della Joint Air Task Force (JATF) del Regional Command – West, adesso sotto il comando della Brigata Sassari.
In questo arco di tempo quello che era il brutto anatroccolo AMX, vola continuamente e con successo sopra l'Afghanistan, riportando sempre i piloti a casa ed il carniere pieno di fotografie e rilevamenti sensoriali. Infatti in questo teatro la missione principale dei Black Cats è quella della ricognizione sensoriale, mentre quella di CAS (Close Air Support, in termini grevi: sparare da bassa quota sui “cattivi”) pur essendo possibile è considerata una soluzione estrema ed affidata al solo cannone Vulcan da 20 mm con cui sono comunque armati.
I Black Cats, basati su un dispositivo di quattro AMX condotti da piloti del 51° Stormo di Istrana, del 32° Stormo di Amendola e tenuti in efficienza dai tecnici del 3° Reparto Manutenzione Velivoli con base a Treviso, hanno compiuto più di 1.500 sortite e ben 4.000 ore di volo con oltre 3.700 ricognizioni su vari siti producendo circa 41.000 fotografie digitali ad altissima risoluzione, tutte esaminate nei minimi particolari dagli occhi esperti degli analisti dell’intelligence e archiviate secondo complessi sistemi di ricerca. Infatti la caratteristica del POD AN/AAQ-28 Litening II di cui sono dotati, sviluppato negli USA dalla Northrop-Grumman su un progetto della Rafael israeliana, è quella di scattare in sequenza 24 fotografie multi banda al secondo e non filmati video, come per esempio quelli realizzati dai Predator, che permettono attraverso sofisticati algoritmi di individuare tracce altrimenti invisibili ad altri sistemi di ricognizione, calcolando anche le curve di livello dei territori sorvolati. Il POD Litening II può essere utilizzato anche come illuminatore per le così dette bombe intelligenti a guida laser e, soprattutto, permette di inviare in tempo reale le immagini alle truppe a terra di ISAF che le possono visualizzare su uno speciale computer portatile di cui sono dotate. L’importanza di questa complessa attività è ben conosciuta da reparti francesi, americani e naturalmente italiani che hanno evitato agguati e imboscate o di finire su trappole di IED grazie all'opera dei Black Cats. Anche numerosi ed ignari civili afghani hanno beneficiato di questa attività, evitando di saltare in aria sugli IED che gli insorgenti disseminano ad arte lungo le arterie afghane, senza curarsi troppo di chi per primo ci passa sopra.
L’AMX è il velivolo perfetto per le così dette guerre asimmetriche: il suo motore è un turbo fan senza il post bruciatore e quindi ha una traccia IR bassa, consuma poco e può restare in volo per molto tempo senza necessità di rifornimento in volo, tra l’altro possibile. È maneggevole, buon incassatore, i sistemi di ricognizione e le armi da guerre stellari sono agganciate al velivolo e come tali facilmente revisionabili e sostituibili e la sua struttura meccanica è realizzata secondo criteri consolidati. I tecnici dell’Aeronautica Militare hanno imparato a conoscerlo e ne hanno sviluppato sul campo, nonostante i pochi esemplari costruiti, le possibilità e scoperto i limiti. È un loro merito se i piloti sono riusciti a volare per 4000 ore con l’AMX nelle condizioni ambientali di un territorio come l'Afghanistan, senza incidenti o anomalie di rilievo. E’ il risultato dell'impegno e della professionalità di quell'Italia silenziosa ed efficiente che fa, così bene e senza applausi, il proprio dovere al punto tale che è riuscita a ridare la dignità del cigno (ma sarebbe più giusto dire dell’aquila) al vituperato brutto anatroccolo.
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mercoledì 16 novembre 2011
VINCITORI E VINTI
La folla festante davanti al Quirinale ha rappresentato a mio avviso qualcosa di funereo che avvolge ormai la salma di un Paese senza un progetto politico comune, ancora diviso dall'odio della guerra civile che sino alla fine degli anni quaranta ha imperversato in Italia, con frange omicide che si sono protratte sino alla caduta del muro di Berlino. L'Italia di oggi è un Paese in mano ai poteri di partiti e partitini spesso "personali e famigliari" e ad una galassia di sigle sindacali che fanno solo i loro interessi. Gli investitori stranieri stanno fuggendo via e anche la nostra industria, per salvare se stessa, sta smantellando i propri insediamenti industriali mentre una malavita diffusa, organizzata come una holding finanziaria, sta occupando giorno dopo giorno gli spazi lasciati liberi da una politica dello sfascio e della corruzione.
Spiegatemi quindi cosa c'è da gioire, se per allontanare un governo ormai in caduta libera e privo del sostegno popolare, invece di utilizzare gli strumenti propri della Democrazia si è dovuti ricorrere a quello che di fatto è un processo anomalo che non sembra poi così distante dal peggior modo di fare politica, quella con la "p" minuscola.
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giovedì 27 ottobre 2011
ANTONELLO TIRACCHIA E' POLITICAMENTE SCORRETTO!: FATTI E NON PAROLE
ANTONELLO TIRACCHIA E' POLITICAMENTE SCORRETTO!: FATTI E NON PAROLE
TACTICAL NEWS MAGAZINE
TACTICAL NEWS MAGAZINE
FATTI E NON PAROLE
Ieri, 26 ottobre, alle 11 di mattina ho postato sulla fanpage di Tactical News Magazine e sulla mia personale un pezzo sul gesto del Generale Leonardo Tricarico che ha restituito alla Francia la Légion d'Honneur. Il pezzo ha scatenato una serie di commenti, alcuni piuttosto salaci che mi hanno costretto, in quanto uno degli amministratori della fanpage di TNM, a postare un altro intervento per moderare i toni. Dopo 17 ore dalla loro pubblicazione i due post, come si può constatare dalle due capture screen allegate avevano totalizzato:
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117 commenti
a cui vanno aggiunti i visitatori ed i commenti
sulla mia fanpage e quelli di ben
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