Il confronto genera conoscenza, libertà e democrazia. L'indifferenza e l'ignoranza generano corruzione e malgoverno. Il dogma e il pregiudizio ideologico generano integralismo e conflitti.

mercoledì 8 settembre 2010

A PROPOSITO DI TERRITORIO


Il mio sogno segreto è avere un'autista; appena posso lascio sempre la guida a qualcuno perché non ho perso l'abitudine infantile di guardare dal finestrino e memorizzare, criticando, le cose che vedo.
In aereo ed in treno sgomito per stare dalla parte del finestrino, proponendo durante il viaggio anche scambi di posto da un lato all'altro, senza alcun pudore.
Il paesaggio è una dimensione dello spirito ancor prima che dell'ambiente.
Tra i tanti viaggi mi ricordo un trasferimento dall'aeroporto di Rimini alle Alpi Apuane per un operazione di SAR (Ricerca e Soccorso)a bordo di un elicottero HH3F dell'Aeronautica Militare.
L'elicottero volava bassissimo sfiorando i boschi e le cime dell'appennino; mi ero piazzato su una comoda poltrona girevole che sugli HH3F è sul lato destro, davanti ad un finestrino  di grandi dimensioni senza vetri, credo sia il posto del mitragliere, ma che in certe situazioni come quella che vivevo può valere più di un palco alla Scala vita natural durante; quando vivo questi momenti uso pochissimo la telecamera o la macchina fotografica, sopraffatto da un incontenibile egoismo considero quello che vedo un privilegio.

Quando sono arrivato in Abruzzo sono rimasto colpito dalla bellezza del paesaggio ma anche disgustato da una greve antropizzazione che lo sta deturpando e facendolo sprofondare sempre più nel sud più negativo, fatto di brutte storie che coincidono sempre con lo sfruttamento malavitoso del territorio e con gli insulti al paesaggio.
Il paesaggio è di tutti, come l'acqua e l'aria, e va protetto.
Il senso civico è la protezione dell'ambiente e del paesaggio e dovrebbe essere insegnato nelle scuole che invece spesso sorgono in mezzo a pseudo-prati infestati di erbacce ed utilizzati come pattumiere a cielo aperto, da allievi e docenti.
Il paesaggio, oltre che una dimensione dello spirito diventa così anche una cartina tornasole dell'onestà dei luoghi e dell'educazione civica delle persone che lo abitano.
Amministratori e amministrati.

Anche quando sono stato alle Svalbard per girare questo documentario ho passato ore ed ore al finestrino dell'aereo mentre sotto sfilavano iceberg, mare e nuvole e poi ancora mare, iceberg e nuvole.
E mentre viaggiavo per ore in motoslitta, con un kit di sopravvivenza per due giorni ed un fucile 30.30 per un eventuale attacco di qualche orso affamato mi distraevo continuamente, fermandomi e guardandomi intorno, suscitando le ire della guida.

Il Polo Nord dei miei sogni infantili era sotto le mie scarpe eppure nella sua essenza molto diverso da come lo avevo sognato e immaginato; non un territorio da esplorare ma un territorio da salvare.
Polo Nord non più dimensione per avventure estreme ma termometro della salute del pianeta.
Nel fegato delle foche e nel sangue degli orsi c'è arsenico e una quantità tale di prodotti velenosi che ti domandi come sia possibile.
Il "mondo civile" è lontano migliaia di chilometri, così lontano che se qui hai un piccolo problema sei letteralmente spacciato, ma l'inquinamento è lì, intorno a te, nella neve, nell'aria e nel mare, come i prelievi di sangue su questi animali confermano.

Ancora per qualche anno pochi orsi polari e alcune foche dell'artico vivranno la loro vita senza avere mai visto e sentito l'odore di un essere umano, quello strano bipede che ha stabilito la loro fine senza avere mai visto il loro habitat e senza porsi una qualche domanda in merito.
Per questo i ghiacci del polo sono fragili, come la vita dell'uomo che offendendo la natura e disprezzando il "paesaggio" sprofonda sempre più verso il nulla.

Se volete vedere il video:
http://tv.repubblica.it/le-inchieste/viaggio-tra-i-fragili-ghiacci-del-polo-nord/48298?video=&pagefrom=1

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