Il confronto genera conoscenza, libertà e democrazia. L'indifferenza e l'ignoranza generano corruzione e malgoverno. Il dogma e il pregiudizio ideologico generano integralismo e conflitti.

sabato 5 febbraio 2011

COSE MAI SCRITTE

"...in pratica ci avevano teso una trappola. Sapevano già che noi saremmo andati lì e che cosa avremmo fatto, così hanno aspettato, magari nascosti nelle stesse case che noi avevamo visto da fuori senza entrare perché è vietato. Hanno il senso della guerra nel sangue e non hanno paura. Quando sembrava tutto a posto e ormai senza più tensione e stavamo tornando ai blindo hanno iniziato a spararci. Un fuoco da professionisti, brevi raffiche ma continue e soprattutto mirate e sparate da molti punti. Sparavano da dietro le case dove prima davanti c'erano gli abitanti del villaggio e noi ci siamo trovati tagliati fuori coperti da un muro di fango. Appena tiravamo fuori la testa arrivava una scarica di colpi. Il comandante era incredibilmente calmo mentre parlava per radio ma era chiaro che stavamo in una brutta posizione, ci ha detto di spostarci sulla sinistra, eravamo troppo ammucchiati. Ho seguito il muro, avevo il cuore che mi batteva forte ma non avevo paura. Ad un tratto il muro, che non sono mai dritti, è finito e poi c'era un altro muro non in linea e mi sono trovato nello spazio vuoto tra i due, allo scoperto, ho visto quattro di loro che avanzavano verso la posizione che avevo lasciato alla mia destra. Ci stavano accerchiando. Avevano l'RPG e stavano forse a meno di settanta metri da noi. E' durato tutto una frazione di tempo, anche loro hanno visto me e il mio compagno ed abbiamo sparato insieme, noi e loro. Quando ci ripenso mi sembra di vedere un film al rallentatore, invece è durato il tempo di sparare una ventina di colpi con la mia minimi; tre gli ho visti cadere e un quarto con il lancia razzi è scappato dietro le case. All'improvviso hanno tutti smesso di sparare per qualche secondo. Si sentivano delle grida concitate verso il luogo dove era scappato quello con il lanciarazzi. Vedevo chiaramente uno dei tre che avevamo colpito steso a terra, con la camicia bianca sporca di sangue, gli altri due li intravedevo, uno sembrava muoversi. Si sentivano dei lamenti. Poi ad un tratto hanno incominciato a suonare le chitarre dei Lince (le mitragliatrici Browning cal. 12,7 montate sui VTLM Lince. NdR). Un gran casino, la reazione è stata fortissima. Per me era la prima volta. Non avevo avuto paura, la sera ho dormito per la stanchezza ma ero agitato. Ho parlato con il Cappellano. Non racconto mai questa storia, è come un film in bianco e nero visto tanto tempo fa. Anche quel giorno non sono riusciti a fregarci. Ci hanno provato tantissime altre volte ma le hanno sempre prese. Molti di noi dicono che hanno fatto l'attentato con l'auto bomba perché con noi sul campo hanno sempre perso.Vuoi sapere se è cambiato qualche cosa? No. Ma a volte mi domando: perché io?"

COMMENTO DI RISPOSTA ALLE NUMEROSE EMAIL RICEVUTE
Ho ricevuto molte e mail discordanti su questo pezzo che è rimasto a lungo nel cassetto e che pubblico depurato di riferimenti. Il problema è sempre politico. I soldati fanno "anche" azioni umanitarie ma si deve accettare il fatto che il loro compito è un altro e che le missioni d pace sono "dentro" i conflitti. Nascondere che cosa fanno ed edulcorare le notizie, oltre ad essere l'esatto contrario del concetto di democrazia, è un atto di ipocrisia che non paga e soprattutto è un atto di viltà nei confronti dei soldati che operano su mandato del Parlamento e a volte ci lasciano la vita o rimangono feriti anche in modo grave. Molti soldati italiani hanno visto i loro colpi andare a segno ed altri esseri umani "cadere" e questi soldati hanno il diritto di sapere che la nazione capisce il gravoso significato morale del loro impegno. Non riconoscere questo significa accettare il fatto che il Parlamento considera i cittadini dei sudditi e che i cittadini a loro volta sono felici e soddisfatti di essere trattati come tali. La RAI - società pubblica pagata direttamente e indirettamente dai cittadini italiani per avere in cambio informazione e conoscenza - non ha una trasmissione dedicata a quello che avviene in Afghanistan e su come vivono e perché a volte muoiono i nostri ragazzi. Lo fa SKY una società straniera che trasmette in chiaro solo agli abbonati. Questo mi indigna ma mi fa capire molte cose.

1 commento:

  1. Ho ricevuto molte e mail discordanti su questo pezzo che è rimasto a lungo nel cassetto e che pubblico depurato di riferimenti. Il problema è sempre politico. I soldati fanno "anche" azioni umanitarie ma si deve accettare il fatto che il loro compito è un altro e che le missioni d pace sono "dentro" i conflitti. Nascondere che cosa fanno ed edulcorare le notizie, oltre ad essere l'esatto contrario del concetto di democrazia, è un atto di ipocrisia che non paga e soprattutto è un atto di viltà nei confronti dei soldati che operano su mandato del Parlamento e a volte ci lasciano la vita o rimangono feriti anche in modo grave. Molti soldati italiani hanno visto i loro colpi andare a segno ed altri esseri umani "cadere" e questi soldati hanno il diritto di sapere che la nazione capisce il gravoso significato morale del loro impegno. Non riconoscere questo significa accettare il fatto che il Parlamento considera i cittadini dei sudditi e che i cittadini a loro volta sono felici e soddisfatti di essere trattati come tali. La RAI - società pubblica pagata direttamente e indirettamente dai cittadini italiani per avere in cambio informazione e conoscenza - non ha una trasmissione dedicata a quello che avviene in Afghanistan e su come vivono e perché a volte muoiono i nostri ragazzi. Lo fa SKY una società straniera che trasmette in chiaro solo agli abbonati. Questo mi indigna ma mi fa capire molte cose.

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